Salta il volo delle vacanze, incubo per 64 passeggeri a Pescara

L’aereo per Mykonos non arriva: dopo 8 ore di proteste, i passeggeri del viaggio inaugurale ospitati in hotel

PESCARA. Due check-in fatti a vuoto, con tanto di bottigliette d’acqua fatte abbandonare nel cestino, otto ore di attesa e alla fine niente partenza, si resta a Pescara. Giornata da incubo per i 64 passeggeri del primo volo da Pescara per Mykonos organizzato dalla Balkan Express con la Mistral Air. Passeggeri abruzzesi ma anche di fuori regione (tra cui due disabili), arrivati all’aeroporto d’Abruzzo nella tarda mattinata di ieri anche dalle Marche e dalla Campania per essere puntuali al volo in partenza alle 15,30 senza sapere, invece, l’incubo che li aspettava: il volo, dopo un’altalena di comunicazioni che lo davano alle 15,30, alle 19,30 e alle 22 alla fine non è decollato proprio, e la Balkan ha offerto a tutti il pernottamento all’Esplanade e la cena alla Sirenetta: l’aereo arrivato per sostituire quello che si era rotto è arrivato quando ormai era troppo tardi per atterrare a Mikonos, dove l’aeroporto chiude di notte. Partenza, dunque, alle 8 di stamattina con un ritardo quasi di 24 ore per i gruppi partiti alle 9 di ieri mattina per Pescara da Napoli, Benevento e Fano.

«È stata tutta una presa in giro», protestano Gianfranco Angelucci e Giovanna Campisi arrivati da Fano a Pescara con l’offerta del volo a 49 euro acquistata a giugno, «nessuno ci ha spiegato che cosa stava succedendo, per due volte ci hanno fatto togliere cinta, orologi e acqua per fare il check-in e per due volte ci hanno rimandato via. E hanno fatto storie anche per darci il modulo da compilare per il reclamo».

«Siamo un gruppo di circa venti persone di Napoli», protestano Antonio Salinas e Salvatore Romano, «dovevamo partire da lì e invece il 14 luglio ci è arrivata la mail in cui ci dicevano che il volo da Napoli era annullato, e che un autobus ci avrebbe portato a Pescara. Siamo partiti da Napoli questa mattina (ieri) alle 9,30 e alle 12 siamo arrivati a Pescara. Ci hanno fatto fare subito il check in, ma subito dopo ci hanno comunicato che la partenza era ritardata alle 17,30. Dopo una serie di contrordini, alle 16,45 ci fanno fare il controllo bagagli. Aspettiamo cinque minuti, non si vedeva nessun aereo in pista e infatti è arrivata una ragazza che ci ha comunicato che l’aereo che doveva arrivare da Bari aveva avuto dei problemi ed era tornato indietro. E ci hanno detto che il volo era spostato alle 19,30». Niente da fare: alle 19 una nuova comunicazione annuncia l’ennesimo spostamento: si parte alle 22. A quel punto si scatena la ressa, con l’arrivo della polizia e un malore, e la pretesa dei passeggeri esasperati di una comunicazione scritta e di un voucher per la cena: 15 euro che si sono aggiunti ai 5 offerti per una consumazione al bar «arrivata quando avevano già speso tutto», fanno notare Enzo Piola e Gianluca Mazzei, da Benevento. «È stato un imprevisto non da poco», tuonano, «sicuramente chiederemo i danni».

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