SANITOPOLI A PESCARAVilla Pini, vince la Regione

Il Tar respinge il ricorso per riattivare gli accreditamenti. I lavoratori della clinica non percepiscono lo stipendio da 360 giorni

PESCARA. La giunta regionale ha vinto, ieri, l’ennesimo round del match giudiziario sulla sorte di Villa Pini, la clinica privata di Chieti, i cui lavoratori non percepiscono lo stipendio da 360 giorni. Il Tar di Pescara, infatti, ha bocciato la richiesta presentata dal curatore fallimentare dell’azienda di riottenere gli accreditamenti da parte della Regione.

Il Tribunale amministrativo regionale ha respinto la richiesta di sospendere la delibera con cui, il 22 gennaio, il commissario ad acta, Gianni Chiodi, aveva sospeso gli accreditamenti a Villa Pini. Spetterà poi sempre al Tar decidere - in sede di merito - se confermare quella deliberazione o annullarla. Ma a decidere in questa materia potrebbe non essere più il Tar di Pescara ma quello dell’Aquila.

Infatti, ieri, i giudici amministrativi pescaresi hanno accolto un’eccezione di incompetenza territoriale presentata dall’avvocato Tommaso Marchese, secondo il quale, la competenza a decidere spetterebbe al Tar dell’Aquila. Marchese rappresentava in giudizio altri due privati della sanità, la Fondazione Paolo Vi di Pescara e Villa Serena di Città Sant’Angelo. Il presidente del Tar dell’Aquila stabilirà, quindi, fra qualche giorno, se quell’organo è competente a decidere o meno.

La decisione del Tar di Pescara è stata accolta con favore dalla Regione. «Ho già detto che siamo favorevoli a revocare la sospensione dell’accreditamento», ha detto Chiodi aggiungendo però: «La revoca non sembra possa riguardare le strutture di psico-riabilitazione che sono state oggetto di forte stigmatizzazione per una serie numerosa di gravi carenze e inadempienze e per eventuali altre strutture che sono oggetto di attente verifiche circa la sussistenza dei requisiti per l’autorizzazione all’esercizio, come peraltro richiesto dai Nas. A seguito di ciò e delle verifiche ed accertamenti in corso, verrà sottoscritto un nuovo contratto per l’anno 2010 fissando i tetti di spesa con gli stessi criteri adottati per le altre strutture sanitarie private, tenendo conto ovviamente dei ricoveri inappropriati già rilevati».

Infine, la curatrice fallimentare di Villa Pini, Giuseppina Ivone ha detto che la decisione del Tar non ferma l’intenzione proseguire l’esercizio provvisorio: «Andremo avanti finché sarà possibile. L’obiettivo resta quello di vendere Villa Pini in termini economicamente competitivi con una procedura di gara».
(g.d.t.)

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