Scuola, 679 tagli in Abruzzo

Leonzio (Cisl): situazione non compensata dai pensionamenti

PESCARA. Tagli del personale e innalzamento del rapporto classi/alunni rischiano di mettere in ulteriore difficoltà la scuola abruzzese. L’allarme viene dalla Cisl scuola, che chiede alla Regione un intervento tangibile di sostegno e un monitoraggio costante del settore. Nel 2010 i tagli previsti nella regione in tutti gli ordini di scuola ammonteranno a 679 unità. In gran parte, sottolinea il sindacato compensati da 729 pensionamenti (617 nel 2010 ai quali si aggiungono i 115 pensionamenti del 2009).

Compensazione che non risolve per esempio i problemi della scuola primaria, dove i pensionamenti saranno 198 a fronte di un taglio di 245 posti in organico, mentre nella scuola secondaria, dice il segretario regionale della Cisl Scuola Andrea Leonzio, «sarà fondamentale determinare quali saranno le classi di concorso maggiormente colpite. Infatti, ad esempio, potrebbe essere tagliato un determinato numero di docenti di storia, non compensato dal numero dei pensionamenti. Tutto questo determinerebbe ulteriori problemi occupazionali non solo per il personale precario».

La Cisl ha calcolato che nella scuola elementare si perderanno nel 2010 almeno due posti per istituto. E’ a rischio, inoltre, dice Leonzio, «la sopravvivenza di interi plessi, soprattutto dei più piccoli, perché se non ci sono docenti a sufficienza per formare le classi prime, i dirigenti scolastici saranno costretti rinunciarvi». I tagli sulla scuola secondaria di secondo grado si abbatteranno in particolar modo, sugli istituti tecnici e professionali.

«Gli effetti di questa nuova e ulteriore tranche di tagli metterà la scuola della nostra regione in una crisi davvero drammatica», dice il sindacalista, «determinando una drastica riduzione del tempo scuola, un abbassamento considerevole della qualità dell’insegnamento, una minore sicurezza negli ambienti scolastici per effetto dell’aumento degli alunni per classe, un aumento dei docenti e del personale amministrativo, tecnico e ausiliario che perderanno la propria sede di lavoro e più personale precario che non lavorerà il prossimo anno scolastico».

«E’ necessario, pertanto», dice Leonzio, «un incremento degli stanziamenti messi a disposizione dal ministero dell’Istruzione a favore della regione Abruzzo. E resta non più rinviabile un intervento di carattere economico da parte dell’ente Regione e la realizzazione di un accordo tra la stessa regione e il ministero con la costituzione di una cabina di regia, per il monitoraggio e la valutazione qualitativa degli interventi».