«Sono impresentabile? Sì, perché dico la verità»

Per una vita ha fatto l’operaio in Svizzera, poi il parlamentare Idv, infine col Pdl «Dicono che presi soldi da Berlusconi? Falso, la casta del partito non mi vuole»

PESCARA. A settembre Antonio Razzi è stato a Pyongyang la capitale della Corea del Nord con un ingegnere di un'industria della Val di Sangro. Pochi giorni fa in Val di Sangro ha accompagnato in visita a quella stessa industria l'ambasciatore della Corea del Nord Kim Chun Gu k. Razzi teme di sbagliare il nome e si allunga sul tavolo per mostrare il biglietto da visita del diplomatico.

Il parlamentare del Pdl è appena stato in tipografia dove ha ordinato qualche "santino" per la campagna elettorale . Si fa fotografare. Autografa la sua biografia "Le mie mani pulite" (prefazione di Berlusconi e Sgarbi). Si accarezza i capelli, rigogliosi, bianchi, ben pettinati, solo un po' più corti di come li portava da ragazzo in Svizzera quando, da emigrante, era operaio dell'industria tessile Tersuisse Multifils, e si rimette a sedere dopo essersi tolto un cappotto blu, un po' grande, ma all'apparenza molto caldo e di buona fattura.

Ma era proprio la Pyongyiang della Corea del Nord?

Sì, quella dei comunisti.

E che c'entra lei con la Corea del Nord?

Sa, io faccio parte dell'Uip.

Prego?

È l'Unione italiana interparlamentare e quindi giro il mondo per curare i rapporti bilaterali e mi capita di conoscere tanti parlamentari. Se qualcuno mi chiede: conosci un'azienda che fa queste cose? Io mi muovo. Ai coreani servivano macchinari per il vetro e ho pensato al gruppo Argirò di San Salvo. A settembre, mentre tutti i miei colleghi se ne stavano in vacanza, siamo andati in Corea.

Un bel viaggio

Di lavoro non mi sono mai spaventato.

Da Giuliano Teatino, operaio in Svizzera. Era il 1965.

Avevo 17 anni, ho fatto 41 anni di lavoro sempre nella stessa azienda.

Poi nel 2006 l'elezione al Parlamento nella circoscrizione estero.

Per la campagna elettorale spesi 1.600 euro. Ho mandato 330 lettere agli abruzzesi in Svizzera. Il primo giorno da parlamentare andai a ringraziare il ministro Tremaglia.

Era con l'Italia dei Valori di Di Pietro. Nel 2008 è stato più difficile.

Di Pietro mi aveva messo al secondo posto. Pensava che il capolista passava e io no, me lo ha raccontato un suo paesano, il senatore Astore. Ma non avevano capito che c'erano le preferenze e non la lista bloccata.

Lei è uno dei pochi parlamentari italiani non nominati ma votati.

Mi sono fatto in quattro. In due anni ho fatto raddoppiare i voti al partito.

Poi arriviamo nel 2010 alla festa dell'Italia dei Valori di Vasto, quella della famosa foto. Lì si cominciò a dire che lei sarebbe passato col Pdl.

Massimo Donadi mi disse che avrei dovuto fare un discorso per salutare una trentina di connazionali venuti apposta da tutta Europa. Non mi hanno fatto parlare. Di Pietro aveva già deciso di non ricandidarmi.

Perché?

Non lo so, avvertivo una certa lontananza. Il 6 novembre 2009 ho organizzato una partita allo stadio di Pescara tra parlamentari italiani e bulgari. L’incasso sarebbe andato ai terremotati dell'Aquila. E' venuto anche il primo ministro bulgaro Bojko Borisov, Ho invitato tutti i parlamentari del mio partito ma non è venuto nessuno. Avevano già deciso di cacciarmi.

Con chi ha parlato per il passaggio nell'area Pdl?

Direttamente con Berlusconi, è una persona notevole. Nel 2008 mia moglie si operò e io ero molto preoccupato. Berlusconi mi vide in aula (non avevo mai parlato con lui) partì verso di me e mi chiese: onorevole, come sta la sua signora? E' stato uno dei pochi a chiedermelo, dei miei solo Carlo Costantini si interessò..

Da lì è cominciato tutto il can can. Per la fiducia a Berlusconi, il 14 dicembre 2010, si è detto che le avessero pagato il mutuo della casa a Pescara.

Ero pronto ad andare via. Venivo trattato peggio di un cane. Ma prima ho telefonato a tutti i miei sostenitori. Tutti mi hanno detto: fai bene.

E il mutuo della casa?

Lo sto pagando con i soldi miei. Mio padre mi diceva: mangia pane e cipolle, ma il mutuo pagatelo tu. Per come mi trattavano avrei pagato io Berlusconi per portarmi con lui. Io però ho cambiato una sola volta, altri hanno cambiato 50 partiti.

Ci fu poi quell’uscita sulla pensione ripresa da una telecamera nascosta.

Fu una trappola di un incosciente che si era detto sempre amico. Poi sono state estrapolate parole da un intero contesto solo per screditarmi. I miei figli e mia moglie rimasero sconcertati, soprattutto per le parolacce che dissi.

Da lì è diventato un parlamentare "impresentabile".

Sono troppo sincero e dico la verità.

Che cosa pensa oggi di Di Pietro?

Politicamente sembra finito: il padre padrone con un partito disgregato. Ora sta con Ingroia, buona fortuna.

Ma che cosa pensa quando le dicono che è "impresentabile" ?

In Italia la casta è troppo forte, non si ammette che un operaio tornato in Italia possa diventare parlamentare. C'è chi mi prende in giro per l'italiano ignorando che io per 40 anni ho parlato solo tedesco e senza offesa, sono più che presentabile, sono una persona perbene io.

Che cosa le dicono quando la incontrano per strada?

Qualcuno mi dice "traditore", qualche altro offende, ma molti mi dicono: bravo!

Che cosa pensa di chi l’offende?

Sono anche loro innocenti, non sanno la verità. Io sono uno del popolo. Se uno mi chiede io spiego quello che è successo e mi dicono: hai avuto ragione ad andare via.

Lei era prima candidato alla Camera in posizione eleggibile, oggi è al Senato in posizione ineleggibile. Che cosa è successo?

Non lo so chi ha movimentato la cosa. Io mi lamento soprattutto per quello che ha detto Carlo Masci: faccio la mia lista perché non posso votare Razzi. Ma vorrei dirgli: che cosa ti ho fatto? E' lui che dovrebbe dimettersi, perché con la sua lista sta facendo perdere il Pdl. E poi che cosa ha fatto Masci per l'Abruzzo? Io mi sono interessato alle piattaforme petrolifere, al lago di Bomba, ai balneatori. Se fosse stato per me il porto di Pescara sarebbe a posto.

Come?

Avrei bloccato la città: l'autostrada, la ferrovia, Pescara sarebbe diventato un caso nazionale.

Ha sentito i suoi colleghi candidati del Pdl?

Ho contatti con il partito, certo. Mi sono sentito con Federica Chiavaroli, volevo conoscerla, stiamo nella stessa lista del Senato.

Se non verrà eletto che cosa farà?

Resto a Pescara e continuerò a lavorare per l'Abruzzo.

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