ABRUZZO

Spariti 5 milioni di aiuti per le bollette, scoppia la polemica

Fratelli d'Italia ribatte ai 5 Stelle: «Scelta inevitabile». Il centrosinistra attacca

L’AQUILA. Il Movimento 5 Stelle accusa, Fratelli d’Italia ribatte. Lo scontro si è acceso ieri. A innescare la miccia è stato il pentastellato Domenico Pettinari che, spulciando tra le carte del prossimo consiglio regionale di giovedì 27 aprile, ne ha scoperta una clamorosa. Si tratta di un emendamento di poche righe, firmato da Marco Marsilio e dal capogruppo di FdI, Massimo Verrecchia, che ha il potere di cancellare un tesoretto di 5 milioni di euro: i soldi promessi dalla Regione alle famiglie abruzzesi messe ko dal caro bollette.

Su questi fondi, M5S e Pd avevano ingaggiato una battaglia serrata, durata due mesi, strappando infine il sì del centrodestra alla mezzanotte del 30 dicembre scorso, quando il Consiglio regionale ha approvato il Bilancio di previsione. Ma era una vittoria di Pirro, perché i 5 milioni spariranno. Verrecchia lo spiega entrando nel dettaglio.

L’ANTEFATTO. «Purtroppo in sede di esame della Legge regionale di Stabilità per il 2023», dice, «tra gli altri impegni richiesti dalla Ragioneria Generale dello Stato al presidente per scongiurare l’impugnativa della norma dinanzi alla Corte Costituzionale, c’è l’abrogazione dell’articolo 5 che, nella versione originaria approvata dalla Giunta, destinava le risorse del fondo da sovracompensazione (ovvero le maggiori risorse ricevute dalle Regioni nell’esercizio 2020, rispetto alle minori entrate registrate nello stesso anno per l’emergenza Covid e che le Regioni stesse avrebbero dovuto restituire allo Stato) al cofinanziamento dei progetti comunitari per 5 milioni di euro e che in aula, come avvenuto negli ultimi tre anni, è stata modificata e destinata ad altro (emergenza utenze nuclei familiari, Crua e Cotir, Tua, etc). Si tratta», spiega il capogruppo di FdI, «di una norma di natura programmatica e che avrebbe comunque richiesto lo stanziamento effettivo di risorse, non appena il Mef avesse comunicato gli importi spettanti alla Regione Abruzzo ( pari a circa 10 milioni) e le relative modalità di utilizzo, come avvenuto nel 2021, quando ci ha autorizzati a destinare poco più di 950mila euro alla copertura degli oneri per il rifacimento dei manti stradali e all’abbattimento dei canoni del progetto case del Comune dell’Aquila».

IL PUNTO CHIAVE. Fin qui è tutto chiaro. «Ma quest’anno», prosegue Verrecchia, «il coordinamento tecnico Affari finanziari presso la Conferenza delle regioni, nei mesi di febbraio e marzo, ha stabilito, su conforme indirizzo del Mef, che le risorse in questione, che alcune regioni debitrici dovrebbero restituire a quelle creditrici (come l’Abruzzo), dovranno essere destinate esclusivamente al ripiano del disavanzo di amministrazione e alle perdite in ambito sanità. Con ciò impedendo la realizzazione delle destinazioni fissate dal Consiglio». Arriviamo così all’epilogo: «Pertanto, e fatte comunque salve diverse determinazioni in merito», conclude l’esponete di Fratelli d’Italia, «come peraltro avvenuto già in passato da parte del Mef, ci è stato chiesto, purtroppo, di abrogare la norma, appunto in quanto allo stato ineseguibile, anche se abbiamo scritto comunque allo stesso Mef che ci riserviamo di riproporla, in presenza di modifiche nell’accordo stilato in sede di Conferenza, che al momento impone le diverse destinazioni. È una scelta inevitabile la nostra, presa per scongiurare l’impugnativa sul Bilancio intero. Non possiamo che destinare altrove quei 5 milioni».

L'ATTACCO POLITICO. Per il centrosinistra i soldi sono stati cancellati per pagarci i debiti della sanità prodotti dalla sua gestione. "Una scelta scellerata che gli chiediamo di non fare, ritirando l’emendamento a sua firma e di Verrecchia, capogruppo FdI, con cui il partito della Meloni richiede l’abrogazione dell’articolo 5 della legge regionale n. 6/2023. Un emendamento presentato nottetempo e di nascosto dalla sua maggioranza, dalle forze in Consiglio regionale e dalla comunità abruzzese, che rappresenta un ulteriore schiaffo che gli abruzzesi non meritano”, dicono i consiglieri di Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune, "La cancellazione delle risorse è un vero e proprio tradimento dell’impegno assunto dalla Regione in fase di approvazione della finanziaria regionale. Ma è anche la conferma dell’inefficacia dell’asse Marsilio-Meloni, che non riesce a produrre alcun tipo di vantaggio per l’Abruzzo, visto che quella posta era frutto anche di un accordo con cui il Governo riconosceva maggiori risorse proprio a questo scopo”.