Spoltore, la 602 chiude: caos e proteste il popolo delle strisce blocca la statale

Il sindaco chiude la strada: per protesta i pedoni attraversano per tutto il giorno la carreggiata. «Revocate l’ordinanza antismog, siamo costretti a percorrere sei chilometri in più per tornare a casa»

SPOLTORE. Alle 7,30 sono scesi in strada e hanno iniziato ad attraversare continuamente le strisce pedonali al centro di Santa Teresa, di fronte al distributore, bloccando il traffico, creando ingoghi e file. «Questa è la nostra forma di protesta, ci dispiace per gli automobilisti che abbiamo costretto a file estenuanti, ma vogliamo la revoca dell’ordinanza».

Trecento cittadini di Santa Teresa - quasi tutti titolari di attività sulla Nazionale - hanno protestato sulle strisce pedonali, dalla mattina fino alle 5 del pomeriggio. La protesta è nata dall’ordinanza del sindaco di Spoltore Franco Ranghelli che, per cercare di abbassare il livello dell’inquinamento, un problema annoso della Statale 602, ha interdetto alle auto un tratto della strada 602: divieto di accesso alla frazione di Santa Teresa dalla statale 602 (via Mare Adriatico) direzione Villa Raspa e da via Sangro sempre verso il centro della frazione.

L’ordinanza doveva partire lunedì, ma è entrata in vigore ieri mattina e terminerà venerdì: le auto non potranno circolare dalle 7,30 alle 19,30. «Ci hanno tagliato fuori, siamo isolati. Siamo contro l’inquinamento, ma non è questo il rimedio. Con quest’ordinanza, per tornare a casa, dobbiamo fare 6 chilometri rispetto ai 200 metri soliti. Per questo abbiamo deciso di bloccare il traffico. Chediamo che l’ordinanza sia revocata». Domenica scorsa, i cittadini di Santa Teresa si sono incontrati in un bar, hanno formato il comitato dei cittadini di Santa Teresa e si sono organizzati, decidendo di passeggiare ininterrottamente sulle strisce pedonali. Perché? «Perché il sindaco ha preso la decisione senza consultarci e bloccando la nostra frazione. Le mamme, per accompagnare i bambini a scuola, sono dovute uscire 30 minuti prima». Ma ieri mattina, la forma di protesta ha creato ingorghi, lunghe file, grandi disagi al traffico. Mentre il comitato sostava sulle strisce pedonali, si sono formate file fino a Villanova, fino a Villa Raspa. «A tutti gli automobilisti abbiamo diffuso un volantino per spiegare la nostra protesta. Ci dispiace per loro, ma siamo stati costretti ad agire così». Il traffico, con parte della Statale chiusa, è stato dirottato sulle strade collinari: strade impervie come via Sangro, che è in salita, e come contrada Santa Lucia; strade che non possono supportare il traffico che giornalmente si concentra sulla Statale 602 dove circolano anche 30 mila veicoli.

Sulla Statale di Santa Teresa c’è una centralina dell’Arta che registra i livelli delle micropolveri che, dall’inizio dell’anno, sono stati superati 50 volte. Così, per porre rimedio allo smog, il sindaco ha deciso di chiudere la strada.

E, ieri mattina, Ranghelli ha raggiunto anche il comitato dei cittadini per spiegare le sue ragioni. «Ci ha detto che è stato costretto a prendere questa decisione drastica a causa dello smog e anche per spronare la Provincia a porre rimedio al problema». «Ma noi dovevamo essere consultati», continuano i residenti. Intanto, domani il comitato incontrerà il sindaco e i tecnici comunali alle 20,30 nel palazzetto di Santa Teresa. «In quell’incontro», concludono i cittadini, «sottoporremo al sindaco le nostre idee. Per risolvere il problema della Statale 602, ci sono dei progetti che addirittura risalgono a 30 anni fa, ma che sono rimasti sulla carta. Abbiamo idee alternative, come quella di allargare la strada e creare anche un’altra corsia. Ma a quest’incontro vorremmo che partecipasse anche il presidente della Provincia, Guerino Testa, visto che la strada è di sua competenza».

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