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"Tornare alla caccia al lupo? Pericolosa scorciatoia"

In merito alla discussione del nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia l'associazione propone di «Lavorare insieme per costruire una convivenza con i lupi, perché le uccisioni non risolvono i problemi»

PESCARA. «Lavorare insieme per costruire una convivenza con i lupi, perché le uccisioni non risolvono i problemi». È l'idea del Wwf che, in merito alla discussione del nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, che prevederebbe anche abbattimenti selettivi, propone una serie di azioni per risolvere la questione della convivenza tra attività economiche e presenza dei grandi predatori sul territorio. In Italia oggi vi sono circa 1.600 lupi, di cui 1.500 sull'Appennino e 100-120 sulle Alpi; nel 1971, quando il lupo era cacciabile, ve ne erano solo cento esemplari. Tra il 2013 e il 2015, secondo dati del Corpo Forestale, sono stati 115 i lupi trovati morti. Le minacce principali sono il bracconaggio, che ogni anno interessa il 20% della popolazione, e l'ibridazione, cioè l'incrocio con cani randagi, che interessa il 40% degli esemplari. «Siamo in una fase importante per la tutela di questa specie» ha detto il vicepresidente del Wwf Italia, Dante Caserta, nel corso di una conferenza stampa a Pescara. «La discussione sul nuovo Piano è stata aggiornata e sono state chieste ulteriori valutazioni alle Regioni entro il 26 febbraio. Il Piano prevede una pericolosa scorciatoia per risolvere i conflitti con le attività zootecniche. Per la prima volta dagli anni '70» ha osservato Caserta «si torna a parlare di abbattimenti del lupo. Il Piano, infatti, introduce la possibilità di derogare al divieto di uccisione, autorizzando l'abbattimento di circa 60 esemplari ogni anno». Misura contro cui l'associazione ambientalista, dopo avere scritto al Ministero, ha lanciato una petizione online (www.wwf.it/soslupo), già sottoscritta da 25mila persone con l'obiettivo di «dire no all'abbattimento anche di un solo lupo e sì ad azioni concrete contro il bracconaggio». Sei le azioni specifiche proposte dal Wwf: potenziare la lotta al bracconaggio; aumentare il contrasto al randagismo e al fenomeno dell'abbandono dei cani; applicare strumenti di prevenzione dei danni alla zootecnia; garantire il completo risarcimento dei danni subiti dagli allevatori; campagna costante per la tutela del lupo; monitoraggio della specie su scala nazionale.

Su facebook sta raccogliendo molti "like" il video di Pietro Santucci di Civitella Alfedena, imprenditore, guida e amante della natura che ha realizzato un video che dimostra come il lupo, davanti alla presenza dell'uomo, si riveli tutt'altro che "cattivo".

IL LUPO CATTIVO.

CHE COSA HA DI CATTIVO QUESTO ANIMALE? Chiedo scusa a chi già ha visto queste immagini ma dopo aver subito le falsità del servizio regalatoci dal programma de "Le Iene" è bene che si mostri la normale reazione che ha l'animale alla vista dell'uomo. Pietro Santucci - DA GUARDARE IN HD

Pubblicato da Trekking ed escursioni nel Parco Nazionale d'Abruzzo su Mercoledì 17 febbraio 2016