<strong>Villa Pini. </strong>Angelini vince una causa sui posti letto contestati nel 2007

Tribunale, nessuna decisione sulla istanza di fallimento

Un’altra giornata di attesa sull’esito della vertenza e il futuro del gruppo sanitario teatino Al palo la dichiarazione di crisi per 407 addetti

CHIETI. Tribunale di Chieti riunito in seduta permanente per la camera di consiglio sul fallimento di Villa Pini ma il verdetto non arriva. Un’altra giornata interlocutoria sul fronte della vertenza del gruppo sanitario, mentre Vincenzo Angelini incassa una assoluzione (perché il fatto non sussiste) in una delle cause pendenti sulla regolarità del numero di posti letto occupati nella clinica. Ma a tenere banco rimane l’interrogativo «fallimento si fallimento no» della casa di cura. Ieri, mattinata carica di udienze penali al palazzo di giustizia teatino.

Agenda processuale che ha tenuto a lungo impegnato il presidente Geremia Spiniello. Che, con i giudici Ceccarini e Valletta, compone il collegio nella causa fallimentare. Drappelli di sindacalisti e lavoratori hanno continuato a fare anticamera nei corridoi del tribunale per avere notizie sull’esito della udienza, ma dopo un po’ si è capito che un’altra giornata sarebbe trascorsa senza conoscere decisioni. Il collegio non scioglie la riserva forse perché cerca di raggiungere una decisione unanime, si è detto negli ambienti del papazzo di giustizia. Situazione che potrebbe far slittare il pronunciamento alla prossima settimana. «C’è grande attesa per questa sentenza», commenta Angela Scottu (Cgil), «ma anche tanta prostrazione fra i lavoratori».

I dipendenti sono arrivati al 318º giorno senza retribuzione e dopo l’autorizzazione in deroga della cassa integrazione a rotazione per 1007 di loro, deliberata nei giorni scorsi dal Cicas, fino a ieri non era ancora partita la dichiarazione ufficiale dello stato di crisi per 407 addetti delle società non incluse nella amministrazione giudiziale. «Sarebbe paradossale», rileva Scottu, «che dopo aver firmato un accordo sindacale, l’amministratrice Chiara Angelini non inviasse le carte che rendono possibile l’erogazione degli ammortizzatori sociali».

Intanto Vincenzo Angelini, assistito e difeso dall’avvocato Sabatino Ciprietti, ottiene l’assoluzione dall’accusa di non aver osservato il rispetto dei 245 posti letto autorizzati nella casa di cura Villa Pini e di altri 70 nel centro di riabilitazione Maristella di Chieti. I fatti contestati risalgono al gennaio 2007. «Si è dimostrato», spiega Ciprietti, «che una cosa è l’accreditamento dei posti letto, un’altra l’autorizzazione. Il tribunale di Chieti ha riconosciuto che il calcolo dei posti si fa con il criterio della compensazione».