Truccavano le partite drogando i calciatori

Sedici arresti, Beppe Signori ai domiciliari, indagati anche Bettarini e Doni

MILANO. Quando il gioco si fa sporco non ci sono che le manette. Parte da Cremona e coinvolge serie B, lega Pro e anche un paio di partite della serie A l'uragano giudiziario che ha portato agli arresti domiciliari l'ex attaccante Beppe Signori, come organizzatore-scommettitore, e nel registro degli indagati l'ex giocatore Stefano Bettarini, come scommettitore, e il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, come complice. Sedici arresti, di cui nove ai domiciliari, e 28 indagati sono la partita vinta dagli uomini della Squadra Mobile di Cremona che partendo da una denuncia della Cremonese ha ricostruito le combine, a volte non andate a buon fine, di 18 incontri su cui tre organizzazioni di scommettitori "albanesi","zingari" e "bolognesi" facevano affari da migliaia di euro con puntate altissime. Per tutti l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode in competizioni sportive.

La Procura ha raccolto prove su diciotto incontri, ma i match truccati potrebbero essere stati molti di più di Cremonese-Spezia del 17 ottobre 2010; Monza-Cremonese del 21 novembre 2010; Cremonese-Paganese del 14 gennaio 2011; Spal-Cremonese del 16 gennaio 2011; Benevento-Viareggio del 13 febbraio 2011; Livorno-Ascoli del 25 febbraio 2011; Verona-Ravenna del 27 febbraio 2011; Benevento-Cosenza del 28 febbraio 2011; Ascoli-Atalanta del 12 marzo 2011; Taranto-Benevento del 13 marzo 2011; Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011; Inter-Lecce del 20 marzo 2011; Alessandria-Ravenna del 20 marzo 2011; Benevento-Pisa del 21 marzo 2011; Padova-Atalanta del 26 marzo 2011, Siena-Sassuolo del 27 marzo 2011; Ravenna-Spezia del 27 marzo 2011; Reggiana-Ravenna del 10 aprile 2011. Proprio il 14 novembre scorso l'ex portiere della Cremonese Marco Paoloni, secondo l'accusa, avvelenò alcuni compagni di squadra mettendo del sonnifero nell'acqua, il Lormetazepam; il malore colpì un dirigente e dei giocatori. Uno di questi, Carlo Gervasoni, per un colpo di sonno, perse il controllo della macchina e fu coinvolto in un incidente.

L'attività dell'organizzazione - scrive il gip di Cremona Guido Salvini - «rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l'Atalanta e il Siena sono state promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte». Il gip spiega che «sono investiti da questi gruppi per ogni partita "truccata" capitali dell'ordine delle centinaia di migliaia di euro» di cui non è nota la «provenienza», dunque non si possono «escludere fatti di riciclaggio».

Secondo l'accusa Doni avrebbe aiutato a truccare la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che finì 3-0 in combutta con il difensore della squadra emiliana, risultato che era anche l'«obiettivo dell'organizzazione» che aveva scommesso sul match. Su quella partita Signori aveva investito 60.000 euro. Portato in Questura a Bologna l'ex calciatore da 200 goal in serie A ha chiesto "pietà"; per l'accusa avrebbe partecipato agli incontri per influire su alcune delle partite contestate. Arrestati anche il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci, il centrocampista della stessa squadra Vincenzo Sommese (finiti ai domiciliari) e Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C. Ordine di custodia anche per l'ex calciatore Mauro Bressan e per Antonio Bellavista, ex capitano del Bari.

In Abruzzo è stato arrestato uno dei capi dell'organizzazione Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l'altra ad Ancona e il portiere del calcio a 5 Cus Chieti Gianluca Tuccella. Arresto anche per Francesco Giannone e Manlio Bruni, titolari di uno studio di commercialisti dove il 15 marzo si sarebbe svolto un incontro per pianificare le azioni del gruppo dei bolognesi, tra i quali Signori, Bellavista e Erodiani.

Infine in manette "l'avvelenatore" Marco Paoloni, di 27 anni, ex portiere della Cremonese, oggi in forza al Benevento. Proprio Paoloni aveva fatto credere ad altre persone che sarebbe riuscito a contattare alcuni giocatori del Lecce per combinare la partita; gli interisti avrebbero dovuto vincere con tre goal di scarto, ma invece finì 1-0. Signori su quel match scommise e perse 150 mila euro.

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