Uilm: produzione Honda in calo

Il segretario Manzi: lo stabilimento di Atessa fuori dal mercato mondiale

ATESSA. Ci sono ancora nubi fitte sul futuro della Honda, la casa giapponese leader nella costruzione delle due ruote. L'allarme arriva dalla Uilm-Uil per voce del segretario provinciale Nicola Manzi. «In soli due mesi», denuncia Manzi, «la produzione Honda per il 2012 ha perso circa il 20% passando da 75mila moto a 60mila 440 veicoli, mentre si registrano dati negativi anche per i motori power che da 325mila scendono a 300mila. I numeri sono preoccupanti: è stato ormai raggiunto "il punto di non ritorno"».

Secondo il segretario Uilm sulle difficoltà dello stabilimento della Val di Sangro (647 dipendenti e 1500 lavoratori dell’indotto) sarebbe calato «un silenzio assordante». A rendere più fosco il futuro c’è anche la cassa integrazione. Si parte dall'11 luglio, data in cui i dipendenti di contrada Saletti si fermeranno, tra ferie e cassa integrazione, fino al 3 settembre. E previsioni non rassicuranti si profilano per l'autunno: si ipotizzano due settimane di cassa integrazione ad ottobre, due a novembre ed una a dicembre, da abbinare alle ferie. «Mentre la casa madre giapponese si appresta ad assegnare 13 nuovi modelli ad altri stabilimenti», conclude Manzi, «la Honda di Atessa in soli tre anni perde volumi impressionanti. La recente visita del presidente della Honda Italia ha confermato tutte le nostre preoccupazioni: la Honda di Atessa non rientra tra le aziende idonee a produrre moto importanti per il mercato mondiale e il prossimo settembre la produzione de motori SH125 e SH150 sarà trasferita in Vietnam». (d.d.l.)

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