Un abruzzese su 6 non paga le bollette 

I numeri del disagio: il rischio-povertà è troppo alto e l’esclusione sociale si aggrava, è al di sopra della media nazionale

PESCARA . Un abruzzese su sei non ha soldi per l’affitto, o per le bollette, ed è a rischio di “grave deprivazione”; un terzo è a rischio di esclusione sociale, un quinto della popolazione è vicino, o ha raggiunto, la soglia di povertà. A certificarlo è l’ultima indagine Istat che analizza redditi e condizioni di vita degli italiani. Nel 2017 il 34,8% degli abruzzesi, secondo l’Istituto superiore di statistica, era a rischio di esclusione sociale (contro il 31,5% dell’anno precedente), e il 19,8% era a rischio povertà; si trova in grave deprivazione circa il 15% degli abruzzesi.
GRAVE DEPRIVAZIONE. A livello nazionale il rischio di grave deprivazione è sceso dal 12,1% al 10,1%, ma in Abruzzo è aumentato dello 0.6%. Per capire quali sono le famiglie che si trovano in questa situazione l’Europa ha individuato nove indicatori: essere in arretrato nel pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro tipo di prestito; non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione; non poter sostenere spese impreviste di 800 euro; non potersi permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano; non potersi permettere una settimana di vacanza all’anno lontano da casa; non potersi permettere un televisore a colori; non potersi permettere una lavatrice; non potersi permettere un’automobile; non potersi permettere un telefono. Se si incorre in almeno 4 di queste circostanze, allora vuol dire che la famiglia si trova in uno stato di grave deprivazione.
RISCHIO POVERTÀ. Si tratta della percentuale di persone che vivono in famiglie con un reddito disponibile inferiore alla soglia di rischio di povertà. Nel 2017 la soglia (calcolata sui redditi 2016) è pari a 9.925 euro annui (827 euro al mese) per una famiglia di un componente adulto. Se i componenti aumentano, o se in famiglia ci sono minori, la soglia può salire anche a 3.060 euro (quattro adulti e quattro minori sotto 14 anni).
LE PIÙ RICCHE. Il territorio italiano dove in assoluto si sta meglio è la provincia autonoma di Bolzano, con una percentuale dell’8,5% di persone a rischio esclusione e con il 6% della popolazione sotto la soglia di povertà. Seguono il Trentino Alto Adige, il Veneto e la Lombardia. I PIÙ POVERI. Come al solito, gli indici peggiori si registrano tutti al Sud. La regione che presenta gli indicatori più problematici è la Sicilia, con il 52,1% di persone a rischio esclusione, il 41,3% a rischio povertà e il 20,3% a rischio di grave deprivazione. La precedono, di poco, la Calabria e la Campania. Il vicino Molise si attesta sul 38% in quanto a rischio esclusione e al 31% per quanto attiene alla povertà. La media italiana è del 28,9% (esclusione), del 20,3% (povertà) e del 10,1% (grave deprivazione).