<strong>Ricostruzione.</strong> Il deputato dell’Italia dei Valori: Chiodi da solo non potrà mai farcela

«Un Osservatorio post-sisma»

Di Stanislao: chiarezza nelle procedure, certezza sui fondi

PESCARA. «Tutto ciò di cui ora si fa promotore il presidente Chiodi era già stato detto e proposto dall’IdV in fase di discussione del Decreto Abruzzo». Così il deputato teramano dell’Italia dei Valori Augusto Di Stanislao commenta la proposta di nuova “governance” sul dopo-terremoto.

 «Se solo la maggioranza avesse votato anche una parte degli emendamenti presentati, ora il governatore Chiodi invece di pensare a trovare soluzioni sarebbe stato in grado di attuarle».

 Ci ricorda le vostre proposte?
 «Tra le altre cose, maggiore e vera copertura finanziaria per la zona franca urbana, più fondi e norme specifiche per la ricostruzione del patrimonio artistico e architettonico, compensazione per i mancati introiti fiscali degli enti locali, rimborso totale per la ricostruzione di tutte le abitazioni, comprese le seconde case».


 E la risposta?
 
«Il niente. Non fu approvato neanche un emendamento».

 Ora Chiodi propone una nuova governance, una diversa gestione, che preveda il coinvolgimento dei sindaci».
 
«Da subito ho chiesto di abbassare il baricentro decisionale a livello delle istituzioni locali, onde evitare errori nelle scelte e nella declinazione del futuro degli aquilani. La risposta è stata una chiusura. Si è mantenuto invariato l’assetto pesantemente centralista del Decreto Abruzzo, che se giustificabile e comprensibile nella prima fase emergenziale, rischia invece di creare problemi istituzionali se applicato a una fase ricostruttiva che prevede interventi fino al 2033».

 Lei ha in particolare proposto un Osservatorio sulla ricostruzione. A che scopo?
 
«L’Osservatorio è necessario per consentire l’accesso alle informazioni da parte di cittadini e istituzioni sulla base di dati oggettivi. Per garantire trasparenza e equità nei processi di ricostruzione. ottimizzazione dei flussi finanziari, controllo sulle finalità, sul livello di programmazione e sulla qualità realizzativa».

 Cosa altro propone?
 
«L’istituzione di una Commissione speciale per la ricostruzione. Una filiera istituzionale che parte dal basso, Comuni-Provincia-Regione, e che metta al centro le autonomie locali con un vero ruolo di coordinamento da parte della Regione. La costituzione di un Consorzio regionale di imprese in grado di realizzare un ruolo fondamentale nella ricostruzione: una vera e propria filiera imprenditoriale in grado di soddisfare tutti i processi della ricostruzione, dalle infrastrutture primarie e secondarie agli alloggi, agli arredi ai beni e servizi con l’impegno a riversare il 50% dei profitti per attività di solidarietà e sostegno ai terremotati».

 E come giudica la mano tesa di Chiodi alle opposizioni?
 «L’umiltà ritrovata da Chiodi ci fa capire che da solo questo governo regionale non ce la potrà fare nè per la rinascita dell’Aquila nè per il rilancio dell’Abruzzo. Per questo motivo l’Italia dei Valori continua a essere a disposizione per L’Aquila e per l’Abruzzo, perché possano contare su una classe dirigente degna di questo nome. Per questo noi siamo pronti a sviluppare con il centro-destra nazionale e regionale un dialogo competitivo, che faccia uscire la politica regionale dalle secche in cui si è cacciata». (a.d.f.)