«Un piano in sei punti per l’Abruzzo»

Le proposte dei Democratici su sanità, industria, occupazione in vista delle elezioni: le primarie si faranno a settembre

PESCARA. I democratici la definiscono una bozza programmatica. È la prima stesura di un piano per il rilancio dell’Abruzzo. Il Pd lo ha presentato ieri, durante gli stati generali che si sono svolti nell’auditorium Petruzzi di via delle Caserme, a Pescara, gremito all’inverosimile. Parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, assessori ed ex amministratori si sono dati appuntamento per un confronto sulle idee e sulle modalità partecipative per presentare una proposta valida per le prossime elezioni regionali. Elezioni di cui non si conosce ancora la data, perché Chiodi e il Pdl non hanno ancora deciso. Ma il Pd è già pronto a partire. «Siamo pronti ad organizzare le primarie per la scelta del candidato presidente entro settembre», ha assicurato il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci.

Tante le facce note presenti all’incontro. In prima fila c’era l’ex sindaco Luciano D’Alfonso, candidato in pectore alle primarie, giunto all’auditorium in bicicletta. C’erano, tra gli altri, il sottosegretario Giovanni Legnini, i deputati Vittoria D’Incecco e Antonio Castricone; i consiglieri regionali Marinella Sclocco, Giuseppe Di Luca, Camillo D’Alessandro. E poi i sindaci di vari Comuni d’Abruzzo, tra cui Antonello Linari e Rocco D’Alfonso.

La bozza programmatica, di cui ieri è stato fatto solo qualche accenno senza entrare nel dettaglio del piano, prevede in particolare sei punti di intervento: il lavoro per i giovani, l’assistenza e il welfare, i trasporti, l’ambiente, la pubblica amministrazione, le alleanze politiche e la concertazione con le forze sociali.

«Nei cinque anni di governo regionale del centrodestra», ha detto Paolucci aprendo gli stati generali del Pd, «l’Abruzzo ha conosciuto un profondo arretramento. Il Pil è sceso più che a livello nazionale, la disoccupazione è salita dal 7 all’11,6 per cento, molte imprese hanno chiuso i battenti e tantissimi giovani sono senza lavoro. Vogliamo dare all’Abruzzo un nuovo governo per una nuova stagione riformatrice, che faccia partire lo sviluppo e il lavoro». Sei i punti sottolineati anche da Legnini: «Sostenere in ogni modo l’industria abruzzese, a partire dalla Sevel; contrastare l’isolamento della regione; rilanciare le infrastrutture e i trasporti; rilanciare l’Abruzzo nel mondo puntando sul turismo e sulla macroregione adriatica; avviare la ricostruzione; salvaguardare l’ambiente».

Un tema su cui punta molto il Pd è quello del lavoro per i giovani. «Occorre far crescere il capitale umano», si legge nella bozza programmatica, «investire nel sapere e nell’intelligenza delle giovani generazioni. È fondamentale creare una sinergia positiva tra scuola, università e mondo delle imprese. Basilare è l’incentivazione dell’apprendistato». Per l’assistenza, il Pd pensa a «un sistema moderno, innovativo, sostenibile nei costi e nella durata, che superi le sacche di puro assistenzialismo e scelga di essere un sistema utile alle persone». «Si dovrà partire da una legge quadro sul sistema dei servizi sociali», spiega la bozza programmatica, «da una nuova legge sulla cooperazione sociale, da politiche per la non autosufficienza». Poi la sanità: «Occorre potenziare i livelli di eccellenza in settori chiave e specializzare i piccoli ospedali. Bisogna investire nella prevenzione, nella medicina territoriale e nella rete di emergenza-urgenza. La sfida è azzerare le liste d’attesa». «Oggi il costo del risanamento della sanità lo stanno pagando i cittadini con le lunghe liste d’attesa», ha osservato D’Alessandro.

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