Una cena per truccare la partita

Una cena per truccare una partita, corrompere un giocatore e una schedina della follia da 15 mila euro. Dietro le ultime novità sul calcioscommesse c'è il pescarese Tuccella, portiere di calcio a 5 a Chieti

PESCARA. Una cena per truccare la partita e una schedina della follia da 15 mila euro. Gianluca Tuccella, portiere del Cus Chieti di calcio a 5 in serie A2, è uno che scommette e con l’amico Vincenzo Sommesse punta forte sulla sconfitta dell’Ascoli a Livorno. È certo Tuccella: in campo c’è Vincenzo Micolucci, ex Pescara. Ma Micolucci è l’unico «corrotto» a giocare, così scrive il gip Guido Salvini, e la partita combinata salta per un gol al 90’: 15 mila euro bruciati.

L'INCHIESTA Erodiani, il capo è pronto a parlare

Secondo le carte dell’inchiesta sul calcioscommesse, Gianluca Tuccella, nato a Pescara il 30 luglio del 1981, ha due ruoli: «Organizzatore e accanito scommettitore». Per questo, si trova ai domiciliari. Ex portiere della Daf Pescara, oggi Tuccella gioca con il Cus Chieti e allena una delle squadre giovanili della società Caldora calcio.

IL DNA DEL PORTIERE Tuccella ce l’ha nel dna il gene del portiere: è il figlio di Emilio Tuccella, per tanti anni portiere del Giulianova in serie C2 prima di diventare direttore sportivo del Pineto e preparatore dei portiere del Pescara. Oggi Emilio Tuccella è uno dei più fidati collaboratori dell’allenatore Marco Giampaolo. VIA NENNI Via Pietro Nenni: in questo stradone di San Donato abita Tuccella, il portiere che, come gli rimprovera al telefono il medico marchigiano arrestato Marco Pirani, ama dormire fino a tardi: «Te tanto sei uno che alla mattina dorme però fa le ore piccole». Via Nenni, qui è cresciuto un altro che di pallone se ne intende: Fabio Grosso, campione del mondo dopo i primi calci con la Renato Curi.

LE PARTITE A TAVOLINO Ma in base alle carte, Tuccella le partite le ha manipolate al tavolo della cena anziché sul campo: «Livorno-Ascoli del 25 febbraio scorso; Benevento-Cosenza del 28 febbraio; Ascoli-Atalanta del 12 marzo; Padova-Atalanta del 26 marzo; Siena-Sassuolo del 27 marzo». Ma scommettere, anche se le partite sono addomesticate, non è una scienza esatta: secondo il gip, Tuccella pianifica la sconfitta dell’Ascoli durante un incontro a casa dell’amico Vincenzo Sommese, ex giocatore e capitano dell’Ascoli. Una cena, con Pirani, per «verificare la disponibilità di Vittorio Micolucci alla corruzione proponendosi di intervenire anche su un altro giocatore». Per gli investigatori, un’intercettazione tra Tuccella e Pirani del 22 febbraio è illuminante. La riporta il progressivo 1134.
Tuccella: Allora senti, io ho accennato qualcosa al mio amico (Sommese, ndr).
Pirani: Sì.
Tuccella: Eh, l’unico problema che ci può essere è che non c’è, che è fuori, capito? Sennò per lui è abbastanza tranquillo. L’unica cosa, ha detto, che provava anche a parlare con almeno un altro. Io gli ho detto di provare a parlare con quello lì, ha detto, poi vediamo. Comunque stasera mi ci vedo.
Pirani: Bene.
Tuccella: Stasera mi ci vedo e gli spiego meglio. Non ci dovrebbe essere problema, poi, magari lui stasera sa pure se c’è o meno, magari sa pure qualcosina in più.

LA FEBBRE: CHE FORTUNA Alle 12,59 di due giorni dopo, il 24 febbraio, arriva la buona notizia: «A causa della febbre che aveva colpito alcuni giocatori della rosa», dice il gip, «Micolucci avrebbe giocato la partita. Pirani sollecitava Tuccella a raccogliere informazioni più precise raccomandandosi di riuscire a raggiungere anche Enrico (il portiere Guarna)». Con Micolucci in campo, Tuccella e Micolucci puntano i 15 mila euro sulla sconfitta dell’Ascoli. Micolucci fa quello che può ma non riesce a «influire adeguatamente», spiega il gip, e al 90’, con il Livorno in vantaggio per 1-0, arriva l’ungherese Feczesin, classe 1986, e pareggia. Vittoria e soldi in fumo.

GIULIANOVA-FANO:X? Tuccella e Micolucci, una coppia che riporta a Giulinova ed è proprio Tuccella, in una telefonata a Pirani alle 20,10 del 25 marzo, a segnalare quattro risultati sicuri: «Taranto-Nocerina (risultato 1); Padova-Atalanta (risultato X); Giulianova-Fano (risultato X); Vibonese-Milazzo (risultato 2)». Dopo le partite, tre risultati su quattro combaciano: l’unico sbagliato è quello del Giulianova che azinché pareggiare, come previsto, vince 4-1 con i gol di Suriano, doppietta di Margarita e Morga.

«NON SE LA SENTONO» Ma, alle 20,33 dello stesso 25 marzo (prima della partita), c’è un’altra telefonata che tira in ballo il Giulianova: il pescarese Massimo Erodiani, uno dei capi dell’organizzazione delle partite truccate, chiama l’ex giocatore del Pescara Gianfranco Parlato per sapere se ci sono «novità». «Parlato dice che domani saprà anche per il discorso di Giulianova ma Erodiani lo blocca dicendo che non si fa più in quanto quelli del Giulianova non se la sentono e preferiscono la prossima».

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