Una mostra a Città Sant’Angelo e gli incontri teatrali a Pescara nei 150 anni dalla nascita

Viaggio in Russia per Cechov

Stefano Schirato e il Florian sulle orme del grande drammaturgo

«Se hai bisogno della mia vita, vieni e prendila». E’ il testo del medaglione che Nina, personaggio del Gabbiano di Cechov, lascia allo scrittore Trigorin prima di partire per Mosca, dove tenterà la carriera di attrice. «Azioni per Nina» è il diario di un viaggio reale per il 150º anniversario della nascita di Anton Cechov. Sabato 13 e domenica 14 a Città Sant’Angelo, con la direzione artistica di Monica Ciarcelluti, un importante appuntamento teatrale che avrà come protagonista il grande drammaturgo russo Anton Cechov, in occasione del 150º anniversario della sua nascita.
Sarà una festa artistica curata da Monica Ciarcelluti e realizzata dall’Associazione teatrale «Le funambole - Con atto segreto», con Arterie - Centro interculturale ricerche teatrali, il Florian - Teatro stabile d’innovazione di Pescara, il Museo laboratorio Ex-Manifattura Tabacchi di Città Sant’Angelo.

«Azioni per Nina» è il titolo dell’appuntamento pescarese che si ispira alla protagonista della pièce «Il gabbiano» di Cechov. Nina, giovane aspirante attrice parte per Yelets con la speranza di diventare famosa.
L’appuntamento teatrale intende essere un diario-racconto del «Viaggio di Nina», azione teatrale itinerante che si è svolta dal 27 al 30 gennaio di quest’anno in Russia, coinvolgendo attori e registi provenienti da tutto il mondo, proprio su un treno Mosca-Yelets, lo stesso treno che prese la protagonista. Sabato 13, nel Museo Laboratorio di Città Sant’Angelo, si aprirà la mostra dedicata a Cechov, quattro artisti offriranno il loro omaggio al drammaturgo russo.

Di umili origini, Anton Cechov nacque a Taganrog, nel 1860. Quando ha quindici anni, il padre scappa a Mosca a causa di una bancarotta, lasciando la famiglia in preda ai creditori, che pignorano la casa. Anton inizia gli studi di medicina ma mentre svolge il tirocinio inizia a pubblicare racconti satirici e letteratura comica, con lo pseudonimo di Antosha Cekhonte. Lo stile del giovane Cechov è brillante ed efficace, al punto che gli viene commissionato un lavoro teatrale, l’opera «Ivanov». Dopo due catastrofiche rappresentazioni (tra cui quello che diverrà poi il celebre Zio Vanja), Cechov dichiara che non scriverà di teatro nemmeno se dovesse vivere altri settecento anni. Il 1886, l’anno della disfatta teatrale, è contrassegnato anche da un grave disordine di salute. La situazione cambia all’improvviso negli anni Novanta. Dopo alcune ottime recensioni, in particolare relative al Gabbiano, i lavori teatrali di Cechov iniziano a godere di una grandissima popolarità. Muore nel 1904, in Germania, a Badenweiler.

Il foto-reporter Stefano Schirato esporrà in anteprima nazionale (nella foto uno dei suoi scatti) il reportage fotografico realizzato in Russia durante i festeggiamenti teatrali. Il giorno successivo, domenica 14, al Florian Espace di Pescara, attori e artisti offriranno il loro tributo artistico, unendosi in una festa artistica e celebrativa. Monica Ciarcelluti, concluderà ad aprile il programma delle celebrazioni con un laboratorio teatrale diretto insieme al regista Riccardo Palmieri di Arterie, Centro interculturale ricerche teatrali.

Apertura mostra sabato 13 alle 18. Dove al Museolaboratorio ex-manifatture tabacchi di Città Sant’Angelo.

Periodo Fino al 27 febbraio, tutti i giorni dalle 17 alle 20.30. Chiuso lunedì e martedì.

Spettacolo domenica 14 febbraio al Florian teatro stabile d’innovazione di Pescara.
Direzione scenica: Riccardo Palmieri e Fabrizio Visconti.