Villa Pini, lunedì vertice all’Aquila

Chiodi convoca i sindacati per discutere della vertenza.

PESCARA. Il presidente Gianni Chiodi, commissario regionale della Sanità, ha convocato i sindacati per lunedì all’Aquila per discutere ancora della vertenza Villa Pini (ore 11 palazzo Silone). Con Chiodi ci saranno l’assessore alla Sanità Lanfranco Venturoni e l’assessore al Lavoro Paolo Gatti. I sindacati avevano chiesto che la sede fosse Pescara, perché lunedì è prevista in via Conte di Ruvo, sede dell’assessorato, un’assemblea con manifestazione dei dipendenti del gruppo privato da 284 giorni senza stipendio. Tra i problemi più urgenti sul tappeto c’è quello della ricollocazione degli operatori psichiatrici, perché la Regione (dietro ordinanza del Comune di Chieti e dopo le ispezioni della Commissione d’inchiesta del Senato) ha già trasferito circa 50 pazienti delle residente psichiatriche del gruppo Villa Pini in alcune Rsa a San Valentino e Tocco da Casauria, mentre la Asl di Pescara, secondo i sindacati, ha già fatto ricorso alla graduatoria di un precedente avviso pubblico per assumere personale a tempo determinato per assistere i pazienti trasferiti.

«Anche se verbalmente l’assessore Venturoni aveva assicurato che si sarebbero prese iniziative», spiega Angela Scottu, segretario del dipartimento sanità della Cgil, «ma non è semplice individuare un percorso per riutilizzare questo personale, che poi è quello che ha segnalato le condizioni incresciose in cui erano tenuti i pazienti». I sindacati vogliono poi verificare le procedure messe in atto dalla Regione per la sospensione dell’accreditamento al gruppo Villa Pini, sulla base della legge approvata a fine anno che revoca le convenzioni ai gruppi privati che per almeno 3 mesi lasciano i dipendenti senza stipendi e senza contributi. «Chiediamo tempi certi ma brevi», dice la Scottu (secondo fonti della Regione la direzione sanitaria starebbe lavorando al provvedimento). Infine c’è il problema della cassa integrazione in deroga per i 1.600 dipendenti che i sindacati tornano a richiedere e che da tempo sia Chiodi che Venturoni hanno indicato come una strada possibile per tamponare lo stato di disagio dei dipendenti. Su questo discorso però l’azienda si è sempre sottratta perché vorrebbe dire dichiarare lo stato di crisi.