L'EDITORIALE

Al voto al voto, ma l'Abruzzo resta la priorità

Le riflessioni del direttore del Centro alla luce della rissa sulle candidature e della prossima campagna elettorale

Fioccano i nomi, le liste sono pressoché fatte, manca solo qualche tassello che dovrà essere sistemato entro domani sera. Siamo in piena campagna elettorale, la data del 4 marzo si avvicina e la situazione è delineata: paracadutati, novità più o meno sorprendenti e qualche inevitabile “trombato”. Non sono mancate le divisioni all'interno dei partiti, ma una volta definiti nomi e volti dei candidati, a mio avviso sarà bene porre l'attenzione su un aspetto fondamentale: il futuro dell'Abruzzo. La nostra regione avrà 21 parlamentari, non sono tanti, ma possono essere sufficienti per far valere i diritti di una comunità stremata da mille guai. Dando uno sguardo all'elenco dei candidati, vediamo che ci sono conferme, politici navigati che conoscono l'Abruzzo e possono rappresentare (si spera) i problemi del territorio a Roma, altri alla prima esperienza: sarà importante fare squadra quando i problemi lo imporranno, fatte salve ovviamente le differenze dei vari partiti e movimenti. Quando c'è da viaggiare sullo stesso binario, facciamolo, altrimenti la nostra regione resterà a terra e farà sempre più fatica a rilanciarsi.
Gli abruzzesi si aspettano segnali concreti di miglioramento su vari fronti: la difficoltà dei giovani a inserirsi nel mondo del lavoro una volta terminati gli studi, la viabilità e le tante criticità legate al dissesto del territorio, una sanità pubblica che va rafforzata, lo spopolamento delle aree interne. Gli elettori dicono no a battaglie ideologiche, sì invece a una convergenza che possa far diventare più forte l'Abruzzo sui tavoli che contano. Può sembrare un'eresia, considerata la litigiosità che caratterizza la campagna elettorale. Ma una volta concluse le schermaglie acchiappa-consenso (promesse irrealizzabili e slogan che appassionano sempre meno i cittadini) pensiamo a dare risposte concrete. Nessuno ha la ricetta magica in tasca, chi pensa di averla è fuori dal tempo: meno chiacchiere, se possibile, e prendiamo tutti l'impegno di provare ad aiutare la nostra terra.