Elezioni politiche, Tabacci salva la lista Bonino

Il parlamentare di Centro democratico, vicino a Pisapia, aderisce a +Europa e sblocca l’impasse dei radicali sulla raccolta delle firme. «Sempre avuto un ottimo rapporto con Pannella»

ROMA. Bruno Tabacci, democristiano doc mai pentito, «salva» la lista +Europa di Emma Bonino. Così il 4 marzo, alle elezioni, si presenterà anche l'inedita alleanza tra esponenti cattolici e radicali. Con una mossa a sorpresa degna della storia della Prima Repubblica, l'ex assessore del Bilancio della Giunta Pisapia, concedendo il suo simbolo, risolve la grana della raccolta delle firme e permette a Emma Bonino di presentarsi alle urne. Se da soli o alleati con il Pd lo stabilirà un'assemblea convocata per il 13 gennaio, atto di nascita della nuova lista. «Saremo parte del centrosinistra, sul come vedremo», dice.
Lo stratagemma è semplice. Lo annuncia lo stesso Tabacci, intervenendo a sorpresa accanto alla leader radicale, all’incontro con i giornalisti nella sede della stampa estera. «Ho maturato la decisione di mettere a disposizione il simbolo di Centro Democratico. Consideriamolo un atto di servizio alla democrazia. Se non ci fosse stata la lista di Emma Bonino saremmo tutti più poveri. E poi ho sempre avuto un ottimo rapporto con Marco Pannella», spiega. Il Rosatellum permette a Tabacci, eletto nel 2013 con il proprio simbolo nella coalizione «Bene Comune», di presentarsi alle elezioni senza dover raccogliere firme. E, per estensione, concedendo il suo simbolo, lo stesso possono fare i Radicali, che non sono in Parlamento con una lista autonoma dal 1992. In platea gongola Angelo Sanza, sostenitore di quello che fu Campo Progressista. «Si vede che quel campo lo abbiamo arato bene, il nostro lavoro sta dando buoni frutti...».
Anche Emma Bonino è raggiante. Definisce quello di Tabacci, un «gesto generoso e autonomo coerente con lo spirito europeista che ci connota» che consentirà alla lista «+Europa» «di essere presente alle politiche per offrire agli italiani un'opzione seria, diversa da tutte le altre, per la crescita civile, sociale ed economica del Paese». Tuttavia, prima dell'exploit «tabacciano», la leader radicale non era stata tenera sul Rosatellum, definito «una trappola per la democrazia», annunciando contro la legge ricorsi in ogni sede. Frasi dure che lasciano presagire che non sarà facile riallacciare il dialogo col Nazareno.