Furgone sulla Rambla: 13 morti e 90 feriti a Barcellona. Morti due italiani

Poco dopo le 17 un uomo a bordo di un furgone bianco è salito sul marciapiede centrale investendo decine di persone, poi è fuggito a piedi. L'attentato rivendicato dall'Isis. I tweet su #Barcellona ramblas

BARCELLONA. Un furgone ha travolto diverse persone sulla Rambla a Barcellona, in Spagna, provocando 13 morti e novanta feriti. Due i dispersi. Tra le vittime ci sono anche due italiani: Bruno Gulotta, 35 anni di Legnano (Milano), e Luca Russo, 25 anni di Bassano del Grappa (Vicenza). Alle ore 11,50 il portavoce della Farnesina ha annunciato la presenza di una seconda vittima italiana, di cui ancora non si conosce il nome. Il viale è stato transennato ed evacuato e riaperto ai pedoni (non al traffico) solo stamattina. Inizialmente si erano contati pochi feriti. Il conducente-terrorista ha abbandonato il veicolo e poi è fuggito a piedi. Era alla guida di un furgone bianco, raccontano alcuni testimoni citati dai siti spagnoli. La polizia ha chiuso la zona e sul luogo stanno accorrendo diverse ambulanze e mezzi di soccorso. Il furgone è salito sulla parte centrale del celebre viale del centro di Barcellona, percorso da numerosi turisti, ha iniziato a rincorrere la folla terrorizzata e si è schiantato contro un'edicola, all'altezza dell'incrocio con Carrer Bonsucces, dopo avere investito una decina di persone. La tv pubblica Rtve ha mostrato una immagine con alcune persone stese a terra, forse decedute. La polizia regionale ha indicato che ci sono «vari feriti».

Chiuse le stazioni della metropolitana. La polizia conferma: è terrorismo. Poco dopo le 21 la rivendicazione dell'Isis.

Due persone «armate», tra le quali si presume l'autista del furgone bianco piombato sulla folla a Barcellona, si sono «barricate in un locale» e avrebbero degli ostaggi.

«Ho visto almeno tre o quattro persone a terra, un poliziotto con una persona in braccio e tutti che correvano, urlavano, piangevano»: questa la testimonianza di Luca Terracciano, uno studente italiano che vive a Barcellona e che ha visto di persona quanto successo sulla Rambla. «Io arrivavo in bici da un vicolo laterale e quando sono giunto sulla Rambla ho visto questa scena di terrore», ha aggiunto. Lo studente italiano ha inoltre riferito di aver visto sulla rambla «molti poliziotti chinati su persone a terra. Gli agenti ci hanno urlato di allontanarci immediatamente, e molti di loro imbracciavano le armi. C'era una situazione di panico generale». «Le persone che come me sono fuggite si sono rifugiate nei negozi laterali, che subito hanno abbassato le serrande. Poi la rambla è stata chiusa e non è più stato possibile avvicinarsi», ha aggiunto.

Il furgone che ha investito varie persone sulla Rambla di Barcellona avrebbe ucciso «varie persone», ferendone altre decine, e ha iniziato la sua corsa omicida a Plaza de Catalunya fino alla piazza del mercato della Boqueria, a ben 600 metri di distanza. Lo scrive il sito del quotidiano La Vanguardia. Secondo la tv spagnola i morti sarebbero almeno 13.

Due persone armate sono trincerate in un ristorante turco del mercato della Boqueria, sulla Rambla, riferisce la tv pubblica Rtve. Non è chiaro al momento secondo l'emittente se abbiano preso degli ostaggi tra il personale presente nel ristorante.

L'Unità di Crisi è al lavoro per verificare l'eventuale presenza di connazionali in stretto contatto con il Consolato d'Italia a Barcellona. Lo scrive la Farnesina in un tweet. Anche Palazzo Chigi sta seguendo gli sviluppi.

La polizia ricerca un secondo furgone che potrebbe essere coinvolto nell'attentato di Barcellona. Il secondo furgone potrebbe essere stato previsto per consentire la fuga dell'attentatore o degli attentatori. Secondo i media spagnoli, tre persone potrebbero avere collaborato all'attacco.

Sono circa 600 le persone bloccate in alcuni ristoranti nella zona di Barcellona dove un furgone è piombato sulla folla. Lo riferisce il Guardian citando la portavoce di una catena di dieci locali nella zona.

La polizia avrebbe arrestato Driss Oukabir, l'uomo che ha noleggiato il furgone usato nell'attentato di Barcellona, riferisce la tv pubblica Rtve. Non è chiaro al momento se possa essere il conducente del furgone che ha falciato la folla sulla Rambla.

Si teme per la vita di un italiano dopo l'attentato che ha colpito Barcellona: si tratta di Bruno Gulotta, residente a Legnano, in Lombardia, che era in vacanza nella città catalana con la moglie e i figli. Gulotta, 35 anni, al momento dell'attacco si trovava sulla Rambla e sarebbe rimasto ucciso dal furgone killer che è piombato sulla folla provocando almeno 13 morti. Al momento tuttavia non ci sono conferme ufficiali della notizia.

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L'ambasciatore italiano in Spagna, Stefano Sannino, parla di tre italiani che risultano ufficialmente feriti nell'attentato sulla Rambla di Barcellona. La polizia conferma che tra le persone uccise ci sono tre tedeschi e un belga, mentre sono 26 i cittadini francesi feriti di cui 11 gravi. L’ambasciatore italiano a RaiNews24 ha reso noto che tre italiani sono rimasti feriti, due dei quali già dimessi dall’ospedale, mentre il terzo presente delle fratture ma non è in pericolo. A confermare la morte di Bruno Gulotta questa mattina è stato il sindaco di Legnano, paese di origine del 35enne che si trovava a Barcellona insieme a moglie e due figli. Poco prima di mezzogiorno Stefano Verrecchia, capo unità della Farnesina, ha comunicato la presenza di due vittime di nazionalità italiana, confermando il numero di tre feriti tra i connazionali. La seconda vittima è un giovane ingegnere di Bassano del Grappa: Luca Russo di 25 anni.

«Uccidere gli infedeli, e lasciare solo i musulmani che seguono la religione»: questo il messaggio lasciato su un social due anni fa da Mousa Oukabir, il giovane di origine marocchina di quasi 18 anni tuttora in fuga e ricercato quale presunto conducente del furgone della strage di Barcellona. Cosi, riferisce Efe, Oukabir aveva risposto sull'app Kiwi alla domanda «che cosa faresti nel tuo primo giorno da re del mondo?».