Gli spettatori sotto il palco a Barcellona (foto Ansa)

BARCELLONA

In 5mila al primo concerto live sotto Covid, esperimento riuscito

Tutti con la mascherina a ballare e cantare sotto il palco dopo aver fatto il test antigenico: solo in 6 sono risultati positivi. Promotori e operatori dello spettacolo tornano a sperare nella ripresa delle attività, in Abruzzo chiesto un incontro urgente con la Regione

UN segnale positivo verso il ritorno alla nomalità. Un esperimento riuscito con il ritorno della luce in fondo al buio. E' il significato che viene attribuito al primo concerto live in era pandemica andato in scena a Barcellona con 5mila spettatori che per partecipare sono prima stati sottoposti a un test antigenico. Un evento che ora alimenta la speranza dei promotori e del pubblico affinché i grandi eventi tornino ad essere una realtà da questa estate.

Tutti con la mascherina ma tutti insieme, ammassati a ballare e cantare sotto un palco: come prima della pandemia. A Barcellona la band Love of Lesbian ha suonato al Palau de Sant Jordi. Un team medico ha supervisionato tutta l'operazione, secondo quanto riferisce La Vanguardia e riporta l'agenzxia Ansa, e il concerto si è tenuto senza incidenti significativi.

Dopo il test, musicisti, organizzazione, pubblico e altro personale hanno trasformato il Sant Jordi in una super bolla di 5mila persone che hanno potuto vivere l'esperienza live senza mantenere il distanziamento. Solo 6 dei 5mila spettatori sono risultati positivi al Covid-19 ai test prima dell'evento e non hanno potuto assistere al concerto.

LAVORATORI DELLO SPETTACOLO IN ABRUZZO. In Abruzzo il coordinamento dei Lavoratori e Organismi dello Spettacolo dal vivo chiede un confronto immediato con la Regione. Il coordinamento L.Or.S.A. ricorda in una nota come il 3 marzo avesse  richiesto l’apertura di un tavolo di confronto con la Regione, in particolare con l’assessore alla Promozione culturale Daniele D'Amario, “per poter avviare un dialogo costruttivo e propositivo, al fine di ottenere una più giusta regolamentazione del settore, all'insegna di criteri di lealtà, trasparenza, professionalità ed equità”. "Purtroppo, con rammarico : asi legge nella nota _  dobbiamo constatare che, a tutt’oggi, a distanza di oltre 3 settimane, non c’è stato alcun riscontro da parte delle istituzioni regionali".

Il Coordinamento L.Or.Sa. fa notare come sia stato già rimarcato un equivoco fondamentale: e cioé che i lavoratori dello spettacolo e gli organismi imprenditoriali e associativi, attraverso i quali le attività di spettacolo dal vivo (e culturale in senso lato) si realizzano, di fatto,sono equiparati dalla Regione alle realtà amatoriali, ovvero a chi non si dedica a queste attività in modo esclusivo e professionale, ma per diletto, esercitando un altro lavoroper vivere. "Nulla da eccepire sull’impatto sociale delle associazioni amatoriali", conclude la nota, "ma è evidente come gli ambiti siano totalmente differenti. E differenti dovrebbero essere le misure legislative di ristoro e di sostegno".