Sergio Marchionne classe '52 durante una visita alla Sevel in Val di Sangro

Marchionne sta male, finisce l'era del manager abruzzese di Fca

Condizioni peggiorate dopo un intervento chirurgico subìto a fine giugno: "Non potrà riprendere la sua attività lavorativa". Il Cda nomina Manley suo successore

TORINO. Finisce l'era del manager abruzzese Sergio Marchionne al vertice del gruppo Fiat Chrysler (Fca). «Non potrà riprendere la sua attività lavorativa», afferma il gruppo nel rendere noto che le condizioni di salute del manager, sottoposto nelle scorse settimane ad un intervento chirurgico, sono peggiorate per «complicazioni inattese durante la convalescenza». II consigli di amministrazione di Fca, Ferrari e Cnh riuniti d'urgenza hanno già nominato il nuovo amministratore delegato di Fca: Mike Manley, responsabile del brand Jeep. Lui, Marchionne, classe '52, nato a Chieti (dove ha fatto le scuole elementari alle Nolli e le superiori al Classico G.B.Vico prima di partire alla fine degli anni '60 per Toronto) da padre carabiniere (la famiglia risiedeva a Cugnoli), è tuttora in ospedale dopo un intervento chirurgico subìto a fine giugno. Nella notte erano cominciate a circolare indiscrezioni. Avrebbe dovuto lasciare il gruppo il prossimo anno, nell'assemblea di Amsterdam che approverà i conti 2018, ma avrebbe dovuto mantenere la guida della Ferrari. Per la sua successione erano quattro i nomi in ballo: Alfredo Altavilla, responsabile Emea del gruppo, Richard Palmer, direttore finanziario, Pietro Gorlier, ad di Magneti Marelli e appunto Mike Manley.

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Eppure qualcuno era pronto a scommettere che alla fine, nel 2019, Marchionne non sarebbe andato via perché era difficile immaginare per Fca un futuro senza. Ma lui, il manager-filosofo che nel 2004 ha saputo gettarsi in un'impresa impossibile, salvando la Fiat dal fallimento e risanandola, ha lavorato fino all'ultimo per mettere a punto i piani del futuro. Il primo giugno li ha illustrati a Balocco, in una giornata lunga e faticosa, che non lasciava presagire quanto è accaduto.

Sergio Marchionne ha lasciato, in anticipo sulla tabella di marcia prevista e sempre confermata, le redini di Fca, Cnh Industrial e Ferrari. Un uomo capace di fare scelte impopolari, protagonista del duro scontro frontale con la Fiom, negli stabilimenti e nelle aule dei tribunali, sul nodo della governabilità delle fabbriche contro assenteismo e microconflittualità diffuse. Studi in Canada (tre lauree in Filosofia, Economia, Giurisprudenza e master in Business Administration), domicilio in Svizzera, dove abita l'ex moglie, due figli, Marchionne, l'uomo dal maglioncino nero, ha vissuto gli ultimi anni tra Torino e Detroit, guidando la "rivoluzione" che ha portato in Borsa Cnh Industrial e Ferrari. A Maranello, dove ha preso le redini della Rossa nel 2014, sarebbe dovuto rimanere fino al 2021, due anni ancora dopo l'addio a Fca.