Vercelli, bambini picchiati in asilo: arrestate tre maestre / VIDEO

Sono 52 gli episodi di violenza registrati dalla polizia da maggio a giugno nella scuola dell'infanzia. Secondo l'accusa, le tre donne avevano generato un vero e proprio «stato di terrore» tra i bambini

VERCELLI. Sberle, strattoni e trascinamenti per terra, ma anche urla, punizioni spropositate e umiliazioni. Avevano generato un vero e proprio «stato di terrore» tra i bambini di una scuola per l'infanzia di Vercelli le maestre arrestate questa mattina dalla polizia. Maltrattamenti nei confronti di bambini tra i 3 e i 5 anni è il reato ipotizzato nei confronti delle tre donne, diversi anni di insegnamento alle spalle e fino a questa mattina una reputazione irreprensibile. «Siamo costernati», è il commento della sindaca di Vercelli, Maura Forte, che nell'esprimere «vicinanza» alle famiglie, ricorda che la fiducia negli insegnanti «non deve essere lesa da comportamenti singoli». Ad incastrare le tre maestre ci sono le immagini delle undici telecamere installate, dopo la denuncia di una mamma, nelle aule didattiche, nei corridoi, nella mensa e persino nella palestra della scuola per l'infanzia. «Ti faccio girare la testa al contrario», «ti faccio cadere tutti i denti», sono alcune delle frasi registrate dagli investigatori della squadra mobile. Parole urlate contro i bambini e accompagnate dalle violenze, fisiche e psicologiche. Come quando, parlando tra loro, una maestra chiede all'altra «indovina a chi ho suonato oggi la bottiglia sulla testa?». Oppure quando, rivolta ad un bambino, una maestra lo invita a picchiare un compagno.

Arrestate tre maestre, il clima di terrore nell'asilo di Vercelli
Le immagini che hanno fatto scattare gli arresti per maltrattamenti nei confronti di bambini fra i 3 e i 5 anni: 52 gli episodi fatti di urla, minacce, spintoni e sberle. Le maestre sono ora ai domiciliari.

«Dagli una sberla, dagliela secca. Ti autorizzo io...». «Il quadro investigativo non è rassicurante», sottolinea il questore di Vercelli, Rosanna Lavezzaro, che invita però «a non mettere in dubbio un intero sistema educativo che è e resta valido». E invita a non generalizzare anche la procura di Vercelli. Sono 52 gli episodi di violenza riscontrati tra maggio e giugno, una ventina quelli più gravi altri di rilievo minore, e riguardano tutte una sola classe, quella delle tre maestre - una delle quali di sostegno - che dopo essere state indagate oggi sono finite ai domiciliari. «I nostri figli non ci hanno mai detto nulla, è stato orribile scoprire quello che hanno subito», dicono alcune madri. All'oscuro dei maltrattamenti era anche la dirigente scolastica, che non sapeva delle telecamere. «Non sono mai state segnale anomalie, né da parte dei genitori né degli altri insegnanti o del personale non docente», afferma la presidente secondo cui la scuola, che condanna ogni forma di violenza, «si riserva di costituirsi parte civile, se verranno accertati i fatti». Perché, dice, «ogni bambino ha diritto di essere considerato persona già oggi e non domani».