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1 NOVEMBRE

Oggi, ma nel 1953, a Milano, all’Università cattolica del Sacro cuore, Albino Garzetti, professore incaricato di Storia romana, teneva la commemorazione di Theodor Mommsen, in occasione del 50° anniversario dalla morte, avvenuta a Charlottenburgh, in Germania, l’1 novembre 1903. L’intervento di Garzetti, studioso di Storia romana di fama internazionale, originario di Bormio, classe 1914, era volto a rendere il giusto tributo al più grande classicista del XIX secolo, premio Nobel per la letteratura nel 1902, insignito per il suo lavoro sulla storia di Roma antica.

Dedito anche all’analisi del Diritto romano e dell’epigrafia latina. Il suo “Storia romana”, considerata la sua opera più celebre, era stata pubblicata, in 4 volumi, tra il 1854 e il 1856. A completamento della raccolta vi sarebbe dovuto essere un quinto tomo, tecnicamente il numero 4, ideato ma mai pubblicato, che verrà ricostruito postumo grazie al ritrovamento degli appunti di Sebastian Hensen, allievo di Mommsen a Berlino, tra il 1882 e i l 1886. La prolusione di Garzetti verrà racchiusa nella versione a stampa, di 4 pagine, che uscirà l’anno successivo, 1954, per i tipi di Ramponi Arti grafiche, di Sondrio, col titolo “Teodoro Mommsen nel cinquantenario della morte 1903-1 novembre-1953”.

Mommsen (nella foto, particolare, intento a leggere, nell’ultima fase della sua esistenza terrena), insignito tra l’altro, della cittadinanza romana per i suoi studi, dal 1861 al 1887, aveva tenuto lezioni dedicate all’antica Roma quale professore di Storia romana, nell’università della capitale tedesca. In precedenza aveva tenuto la cattedra di Diritto romano nell’ateneo di Zurigo, nel 1852-’53. Ogni sortita nell’Urbe da parte del Mommsen studioso era accolta nel Belpaese con grande interesse, come riportato dal “Corriere della Sera” del 29-30 agosto 1895, in prima pagina.  Mommsen si inseriva nel solco tracciato dal britannico Edward Gibbon, che tra il 1776 ed il 1789 aveva pubblicato, in 6 volumi, “Storia della decadenza e caduta dell’Impero romano”, per le edizioni Strahan & Cadell di Londra, e il germanico Ferdinand Gregorovius, che nel 1851 aveva partorito “Storia dell’imperatore romano Adriano e del suo tempo”, e “Storia della città di Roma nel Medioevo”, tra il 1859 ed il 1872.