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10 Aprile

Oggi, ma nel 2006, veniva ufficializzata la vittoria elettorale di Romano Prodi a capo dell'Unione, la coalizione di centrosinistra per le elezioni politiche per il rinnovo di Camera e Senato. Sarà l'ultima volta del professore bolognese al governo (nella foto, il primo confronto televisivo Prodi-Berlusconi, su Rai Uno, del 14 marzo 2006, in prima serata, condotto dal direttore del Tg1 Clemente Mimun). Gli italiani erano andati al voto dal giorno precedente utilizzando come sistema elettorale la legge Calderoli, ossia la 270 del 21 dicembre 2005, con meccanismo proporzionale a coalizione con premio di maggioranza diversificato per i due rami del Parlamento, che aveva scalzato il precedente Mattarellum, ovvero la legge 276 del 4 agosto 1993. Era anche la prima volta che, dopo il test referendario, fosse permesso esprimere il proprio consenso in una consultazione politica agli italiani all'estero, anche per corrispondenza, con 12 seggi alla Camera e 6 al Senato. L'Unione racimolava 25mila preferenze in più rispetto alla sfidante coalizione di centrodestra della Casa delle libertà, guidata da Silvio Berlusconi e con alle spalle un quinquennio da presidente del Consiglio dei ministri con il Berlusconi II e III, e 500mila in meno al Senato. Per poter capeggiare il centrosinistra Prodi aveva vinto le primarie il 16 ottobre 2005. Con lui avevano partecipato alla sfida elettorale come principali forze politiche: Rifondazione comunista, Italia dei valori, Democratici di sinistra, La Margherita, Comunisti italiani, Verdi, Pensionati, Udeur, Rosa nel pugno e Sudtiroler Volkspartei. Nel centrodestra, invece, erano nella Casa delle libertà: Forza Italia, Alleanza nazionale, Lega nord, Udc, Nuovo partito socialista, Fiamma tricolore e Alternativa sociale.

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