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10 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1847, a Genova, si snodava il corteo promosso dai patrioti risorgimentali per commemorare i 101 anni dalla vittoria contro l’oppressione austriaca, con 30mila partecipanti, che dalla spiantata dell’Acquasola si inerpicava fino al santuario di Nostra Signora di Loreto ad Oregina. In quel luogo di culto, infatti, i rappresentanti delle situazioni cittadine avevano fatto voto di recarsi in pellegrinaggio, ogni 10 dicembre, per ringraziare la Madonna della vittoria ottenuta sugli invasori al soldo di Vienna. Conquista raggiunta dopo la rivolta antiasburgica, del 5 dicembre 1746, capeggiata verosimilmente da Giovan Battista Perasso, detto “Balilla”, genovese di 11 anni, nel sestiere di Portoria, lanciando un sasso contro le truppe comandate dal ministro plenipotenziario Antoniotto Botta Adorno, al grido: «Che l’insè?». Nella processione del 10 dicembre 1847 faceva la sua comparsa anche il vessillo a tre colori, antesignano di quella che sarà la bandiera nazionale. Inoltre, sul sagrato della chiesa, veniva intonato, dalla banda musicale di Sestri Ponente, -Filarmonica sestrese- diretta dal maestro Leonardo Corradi, fondata il 17 maggio 1845, stando alla narrazione popolare, per la prima volta, il Canto degli italiani, scritto da Goffredo Mameli dei Mannelli, ventenne, e musicato da Michele Novaro (nella foto, particolare, parole e note dell’edizione illustrata formato poster, della casa editrice Giuseppe Nerbini, di Firenze, aperta nel 1897), di 29 anni, entrambi della Città della Lanterna, sarà destinato al ruolo di inno del Belpaese: “Fratelli d’Italia” verrà adottato, de facto, dallo Stato, il 12 ottobre 1946, e de iure, il 30 dicembre 2017. Il “Tricolore”, era, in realtà, già comparso, sempre a Genova, il 21 agosto 1789, su una coccarda, mutuata dal simbolo della Rivoluzione francese. Verrà adottato ufficialmente il 19 giugno 1946. Il primo resoconto ragionato di quanto accaduto verrà scritto da Emanuele Celesia, storico e futuro direttore della biblioteca universitaria di Genova dal 1865 al 1889, nelle 24 pagine del volumetto intitolato “Festa nazionale italiana”, celebrata in Genova il 10 dicembre 1847”, pubblicato, contestualmente, dalla tipografia genovese Ferrando.