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11 Settembre

Oggi, ma nel 1800, a Palermo, in piazza Mercato, veniva giustiziata Luisa de Molina sposata in Sanfelice (nel dipinto a olio di Eurisio Capocci durante l'arresto). A volere la sua morte era stato re Ferdinando I delle due Sicilie per vendicarsi contro la donna che, a suo dire, principalmente avrebbe fatto saltare la sua congiura ordita con la collaborazione della famiglia di banchieri di origine svizzera dei Baccher per il ritorno al potere della monarchia borbonica durante la Repubblica Partenopea instauratasi dopo l'invasione francese del 1799. Ad accusare la Sanfelice, nata a Napoli nel 1764, paradossalmente era stata la giornalista Eleonora Pimentel Fonseca, che era filo-repubblicana, dalle colonne del Monitore Napoletano, il 13 aprile 1799. Durante l'esecuzione della sentenza capitale, già più volte rimandata perché la Sanfelice si era dichiarata incinta grazie a medici compiacenti, per la tensione dovuta al malcontento popolare, il boia dopo aver frettolosamente colpito al collo con la scure la prigioniera fu costretto a reciderle la testa con un coltellaccio. Il corpo martoriaro verrà sepolto nella Chiesa di Santa Maria del Carmine maggiore a Palermo. Vincenzo Cuoco e Ferdinando Ferri, altri due politici coinvolti insieme alla Sanfelice nella breve e sfortunata avventura repubblicana, invece, saranno solo esiliati da Napoli. La triste vicenda verrà raccontata da Alexandre Dumas nel romanzo La Sanfelice e da Benedetto Croce nel saggio Luisa Sanfelice e la congiura dei Baccher.

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