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13 maggio

Oggi, ma nel 1815, a Castel di Sangro, si consumava la battaglia tra l’esercito austriaco, comandato da Federico Bianchi, e quello del regno di Napoli, agli ordini di Andrea Pignatelli di Cerchiara, che causava la sconfitta delle forze di re Gioacchino Murat. Da un lato la formazione d’Austria prevedeva mille fanti ed altrettanti cavalieri contro millenovecento fanti del regno di Napoli. Gli austriaci registravano 15 morti contro le 400 vittime del regno di Napoli.

L’avanguardia del generale Bianchi era formata da ussari ungheresi e Jägers tirolesi, unità che si rivelavano determinanti nello sbaragliare e mettere in rotta gli avversari. L’evento bellico in terra d’Abruzzo seguiva la decisiva battaglia di Tolentino, del 2 e 3 maggio precedenti, che aveva visto contrapporsi schieramenti ben più consistenti e si era conclusa con il trionfo austriaco. Tutta la vicenda dello scontro armato (nella foto, particolare, un momento dello scontro in una rappresentazione allegorica) che rientrava tra gli episodi minori, ma non meno significativi, della guerra austro-napoletana, sarà raccontata nel volume di Alessandro Teti, intitolato “Castel di Sangro, 13 maggio 1815. Una battaglia dimenticata”, che sarà pubblicato da edizioni del Faro-Gruppo editoriale Tangram, di Trento, nel 2015.

Le gesta di Andrea Pignatelli di Cerchiara, impavido luogotenente al servizio di Murat, saranno raccontate dal discendente, il principe Valerio Pignatelli di Cerchiara, teatino del 1886, singolare guascone del '900 italiano, nella sua lunga serie di romanzi di cappa e spada che saranno pubblicati dall’editore Sonzogno, di Milano, a cominciare dal 1932, con “L’ultimo dei moschettieri”.