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13 Novembre

Oggi, ma nel 1982, a Las Vegas, nell'arena allestita fuori dal Caesars Palace l'italo-americano Ray Boom boom Mancini, classe 1962, batteva al 14° round il sudcoreano Duk Koo Kim soprannominato Gidae (intuito), del 1959, nell'incontro valido per il titolo mondiale dei pesi leggeri di pugilato. L'arbitro Richard Green assegnò la vittoria per Ko tecnico, ma di fatto fu costretto a sospendere l'incontro perché Kim non si alzava dal tappeto (nella foto). Verrà, infatti, portato in barella in coma al Desert spring hospital, operato inutilmente d'urgenza per tentare di ridurre l'ematoma alla testa, quindi verrà dichiarato morto il 17 novembre. Mancini, invece, non vedrà più con l'occhio sinistro. Green si suiciderà l'1 luglio 1983 per il rimorso di non aver fermato in tempo la sfida. Prima dell'inizio Kim aveva dichiarato: «O muore lui o muoio io». Per evitare che si potesse ripetere che una serata di sport si trasformasse in tragedia l'Organizzazione internazionale ridurrà da 15 a 12 le riprese massime e verranno resi obbligatori controlli medici più approfonditi prima di ogni match.

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