TODAY

14 GENNAIO

Oggi, ma nel 1979, a Dakar, in Senegal, il francese Cyril Neveu, di 23 anni, su Yamaha XT500, al termine di 18 giorni di gara, con 10 prove speciali, vinceva la prima edizione della Parigi-Dakar, destinato a diventare il rally raid più importante al mondo, ideato dal pilota automobilistico francese Thierry Sabine, di 30, partito dalla capitale transalpina il 26 dicembre precedente. Non essendoci una classifica separata per le varie tipologie di veicoli partecipanti, Neveu (nella foto, particolare, in ripartenza dopo una sosta tecnica. Dietro di lui la Bmw 800 Gs del giornalista francese Jean-Claude  Morellet, conosciuto come Fenouil, che però sarà costretto al ritiro) risultava il trionfatore assoluto. Ed entrava di diritto non solo nella storia della competizione motoristica nel deserto più dura, ma anche nell’albo d’oro del motociclismo planetario.

Il francese Alain Genestier, classe 1948, su Range Rover 3.5 V8, insieme al copilota Joseph Terbiat e al meccanico Jean Lemordant, ugualmente connazionali, era il primo classificato delle auto. Tra i camion, che in classifica generale venivano conteggiati insieme alle auto, di fatto, il primo a tagliare il traguardo era il francese Jean François Dunac, su Puch Pinzgauer 6x6, col secondo pilota François Beau e il meccanico Jean-Pierre Chapel.

Alla partenza le motociclette erano state 90, le macchine 80, i tir 12. Complessivamente giungevano a Dakar in 74 su 182 mezzi partiti. Nel dettaglio: 49 auto, 24 moto. Martine Roero de Cortanze, francese del ’45, su Honda 250 XLS, che arrivava sulla spiaggia del Lago Rosa in diciannovesima posizione, faceva sua la Coupe des Dames. In classifica generale il Belpaese era rappresentato in settima piazza da Cesare Giraudo con Antonio Cavalleri, su Fiat Campagnola. E poi in nona posizione Tommaso Carletti, in duo con Amarilli Carletti, ugualmente sul fuoristrada costruito a Torino.

All’arrivo il tricolore era rappresentato anche dalla Moto Guzzi V50 TT di Bernard Rigoni, transalpino di origine italiana, l’unico delle cinque motociclette della casa di Mandello del Lario, del team Seudem, partite in grado di piazzarsi al 48° posto.