TODAY
15 febbraio
Oggi, ma nel 1933, a Miami, in Florida, a Bayfront Park, l’anarchico italiano naturalizzato Usa Giuseppe “Joe” Zangara, di 33 anni, centrava, sparando quattro colpi di revolver calibro 32, il sindaco di Chicago Anton Cermak nel presunto tentativo di far fuori il presidente eletto degli Stati uniti d’America Franklin Delano Roosevelt, del 1882, del Partito democratico, che stava tenendo un discorso politico. Cermark, del 1873, originario di Kladno, in Boemia, in carica, per lo schieramento democratico, sullo scranno più alto del municipio dal 7 aprile 1931, morirà in ospedale, di peritonite conseguente alle pallottole prese, il 6 marzo successivo.
Nella sparatoria, nonostante Zagara, che per colpire era salito su una sedia, fosse stato fermato da Lilian Cross, spettatore del comizio, rimanevano feriti anche Josephine Gill, Margaret Kruis, William Sinnott, Russell Caldwell. Il sicario, originario di Ferruzzano, in quel di Reggio Calabria, classe 1900, era alto 150 centimetri e pesava 50 chilogrammi ed era affetto da problemi fisici che non gli consentivano di lavorare in modo stabile soprattutto nei mesi invernali. Reo confesso, Zangara verrà trasferito nel penitenziario di Raiford, sempre in Florida (nella foto, particolare, dietro le sbarre durante la visita di Roosevelt prima dell’esecuzione), e condannato a morte.
Verrà giustiziato, mediante sedia elettrica, il 20 marzo di quel 1933, dopo aver subito due processi. Anche davanti alla certezza della pena capitale non aveva smorzato la sua fierezza nell’aver colpito un uomo simbolo del potere, a sua detta oppressore degli umili. Dal 1999 prenderà a circolare anche l’ipotesi, basata su studi sulla criminalità organizzata a Chicago e dintorni, secondo la quale, presumibilmente, Zangara, dotato di ottima mira come tiratore, stando alla sua esperienza come cecchino del regio esercito italiano nella prima guerra mondiale, non avesse affatto intenzione di assassinare Roosevelt, ma proprio Cermak.
Per questo sarebbe stato ingaggiato dal boss malavitoso Frank Nitti, a capo dell'organizzazione criminosa Chicago Outfit, che già tre mesi prima del 15 febbraio 1933, avesse tentato di eliminare il primo cittadino di Chicago. Tutta la vicenda di Zangara verrà raccontata nel volume scritto da Blaise Picchi, intitolato “Le cinque settimane di Giuseppe Zangara”, a cura di Katia Massara, che verrà pubblicato dall’editore Klipper di Cosenza, nel 2007.