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15 Luglio

Oggi, ma nel 1917, a Santa Maria la Longa di Udine, si ammutinava la brigata Catanzaro dell'esercito regio. Rimarrà il più grave atto di rivolta e insubordinazione della Grande guerra. Composta dal 141° e dal 142° reggimento, la Catanzaro era stata fortemente impiegata (e per questo decimata) nella terza battaglia dell'Isonzo, monte San Michele, sul Carso, nella Strafexpedition. Tra il 17 ed il 26 ottobre 1915, erano stati uccisi dagli austriaci metà degli effettivi e il 3 giugno 1916 ne erano stati ammazzati altri 333. Così, all'ennesimo richiamo alle armi durante il periodo di riposo, i soldati si scagliarono contro i loro ufficiali sparando contro gli alloggiamenti e lasciandone esanimi tre, più quattro carabinieri accorsi per tentare di sedare la ribellione. Questo comportamento, giudicato estremo atto di codardia dai vertici militari, verrà punito il giorno successivo, il 16 luglio, con la fucilazione, a ridosso del cimitero (nella foto), di 28 soldati. Altri dieci verranno sottoposti allo stesso rituale, il 17 luglio. Ulteriori 132, invece, saranno deferiti alla corte marziale.

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