TODAY

16 febbraio

Oggi, ma nel 1956, a Roma, un collasso cardiaco stroncava Ezio Vanoni (nella foto). Moriva da ministro democristiano del Bilancio nel governo presieduto da Antonio Segni mentre teneva il suo discorso al Senato. Fu fatto stendere sul divano dell'ufficio del presidente dell'assemblea di Palazzo Madama Cesare Merzagora, ma non riuscì a riprendersi. Le sue ultime parole erano state pronunciate per incentivare il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti della sua Valtellina. Era, infatti, nato a Morbegno nel 1903 ed era molto legato alla terra d'origine nonostante risiedesse nella capitale. Il 23 marzo 1956 gli sarà conferita la medaglia d'oro al valor civile alla memoria. Economista, alpino, antifascista, cattolico convinto, professore universitario, era stato deputato Dc all'Assemblea costituente, ministro del Commercio con l'estero nel 1947, ministro delle Finanze nel 1948-1954. Era considerato il padre della riforma tributaria improntata al principio di giustizia sociale. Suo anche il "piano Vanoni", lo schema di sviluppo dell'occupazione e del reddito in Italia 1955-1964" che però non potrà seguire.