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17 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1909, a Milano, nel Duomo, veniva inaugurato l’organo, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari: il sindaco Ettore Ponti, il vescovo Andrea Carlo Ferrari, il tenente colonnello Andrea Graziani. Andando a ritroso, le prime notizie inerenti la realizzazione dell’organo risalgono al 18 luglio 1385, quando Fra Martino De Stremidi aveva ricevuto l’incarico di occuparsi della realizzazione della sagrestia settentrionale, poiché, per le funzioni celebrate all’altare maggiore, si continuava ad usare l’organetto.

Nel 1466 era giunto lo strumento nuovo, inaugurato contestualmente, con il contributo personale di Francesco Sforza, ma la realizzazione era stata affidata al tedesco Bernardo d’Allemagna, ma il suo lavoro non era stato giudicato soddisfacente e ne era nata una diatriba finita davanti al magistrato cittadino. Nel 1490 vi era stato l’intervento migliorativo di Bartolomeo Antegnati. Nel 1508 vi aveva messo le mani Leonardo d’Allemagna, nel 1540 era intervenuto Gian Giacomo Antegnati e nel 1550, Giuseppe Meda aveva impreziosito le ante dipingendole (nella foto, particolare, la maestosità dell’impianto). Nel 1590 era stato messo a punto il nuovo organo meridionale da parte di Cristoforo Valvassori. Tra il 1600 ed il 1800 si erano susseguite opere di manutenzione e di restauro che avevano impegnato specialisti come: Michelancelo Valvassori, Carlo Prati, Antonio Brunelli, Giovanni Paolo Binaghi, Giovanni Antonio Bossi, Giovanni Brunelli, Rocco Binaghi, Angelo e Antonio Bossi. Nel 1825 Eugenio Biroldi aveva ottenuto l’incarico di rifare l’organo meridionale. Nel 1842 la ditta dei Fratelli Serassi aveva rifatto la parte settentrionale.

Nel 1876 Pietro e Luigi Bernasconi erano intervenuti sull’organo meridionale e avevano aggiunto l’organo eco. Tra il 1905 e il 1907 Vincenzo Mascioni aveva rifatto sia l’organo meridionale che quello settentrionale, a 31 registri, trasmissione pneumatico tubolare, base fonica di 24 piedi. Nel 1937 il presidente del Consiglio dei ministri Benito Mussolini aveva donato l’organo monumentale destinato a rimanere. Da realizzarsi con la clausola autarchica, opera portata a termine da Mascioni di Cuvio e Tamburini di Crema. Nel ’68 si aggiungerà l’organo corale Tamburini, trasportabile. Interventi migliorativi, sempre da parte di Tamburini, verranno effettuati tra l’84 e l’86. Ma sarà in occasione del Giubileo del 2000 che tutti i pezzi esistenti, 15800 canne, da pochi centimetri a 9 metri d’altezza, 5 corpi, 5 console, verranno puliti e riaccordati.