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17 FEBBRAIO

Oggi, ma nel 1916, a Venezia, dalla stazione idrovolanti con aviorimessa sull’isola di Sant’Andrea, i vertici della regia Marina militare ordinavano alla società Isotta Fraschini di Milano, casa automobilistica fondata, il 27 gennaio 1900, da Cesare Isotta insieme ai fratelli Oreste, Antonio e Vincenzo Fraschini, la prima costruzione in serie dell’idrovolante biplano trimotore da bombardamento, progettato dal capitano pilota del Genio navale Luigi Bresciani. Dotando, di fatto, il reparto volo dell’armata di mare tricolore di mezzi per affrontare il primo conflitto mondiale in corso.

L’ordine partiva dalla città lagunare dopo il dettagliato rapporto proveniente dalla Direzione delle costruzioni navali dell’Arsenale inerente gli eccellenti risultati raggiunti nelle prime prove di volo dal mezzo (nella foto, particolare) ideato e sviluppato da Bresciani. Un po' per la situazione bellica, un po' per fiducia nel nuovo mezzo, “Bresciani Bre.1”, un po' per le effettive capacità dimostrate dal suo “papà”. Bresciani, di Verona, classe 1888, aveva conseguito il brevetto da pilota d’idrovolante -era stato il numero 6- nella scuola di volo veneziana, sotto la guida di Giovanni Roberti di Castelvero, pioniere dell’aviazione navale, il 29 settembre 1913.

Lo sviluppo del progetto che sarà legato al suo cognome derivava dall’incidente occorsogli, il 25 marzo 1914, nello specchio d’acqua accanto all’isola di San Michele, per avaria, tentando l’ammaraggio di fortuna mentre pilotava un idrovolante Albatros di produzione tedesca, con Giuseppe Miraglia come osservatore. Il “Bresciani Bre.1”, spinto da tre motori Isotta Franschini V.4B, in grado di erogare 150 cavalli, con scafo centrale tronco, nel quale alloggiava l’equipaggio, collegato alla struttura alare biplana, dotata di due galleggianti stabilizzatori, tramite intelaiatura metallica. Bresciani morirà, il 3 aprile di quel 1916, proprio nel tratto navigabile davanti al forte di Sant’Andrea, precipitando da cinquanta metri con il “Bresciani Bre.1”, durante le prove di carico e quelle di tiro col cannoncino da 25 millimetri.