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17 Maggio

Oggi, ma nel 2015, a Ladispoli, Antonio Ciontoli, militare della Marina distaccato a Palazzo Chigi, sparava al fidanzato della figlia Martina, Marco Vannini, 20 anni, di Cerveteri, uccidendolo "per errore". La pallottola entrava dalla spalla destra e fuoriusciva dal fianco sinistro bucando un polmone e il cuore mentre la vittima era nella vasca da bagno. Ciontoli era entrato per fare "uno scherzo" al ragazzo, e sempre "per gioco" aveva premuto il grilletto credendo che l'arma fosse scarica. Nell'appartamento, erano presenti anche la moglie di Ciontoli, Maria Pezzillo, il figlio Federico Ciontoli e la fidanzata di quest'ultimo, Viola Giorgini. Vannini, bagnino, e Martina Ciontoli, studentessa (insieme nella foto), erano legati sentimentalmente da tre anni. Ci saranno ritardi e omissioni (verrà fatto credere che Vannini fosse caduto su un pettine e che per quello avesse dei fori) nel chiamare i soccorsi del 118 e nonostante il finale trasporto d'emergenza in elicottero al policlinico Gemelli di Roma non ci sarà scampo per Vannini che, stando agli accertamenti successivi, si sarebbe anche potuto salvare. Ne scaturirà un caso, anche mediatico, seguito e controverso. Il 4 marzo 2019, Antonio Ciontoli, in appello, verrà condannato alla massima pena prevista per l'omicidio colposo, 5 anni di carcere, mentre la sentenza di primo grado gliene aveva assegnati 14 e per omicidio volontario. Sempre in secondo grado, verranno condannati a 3 anni di reclusione la Pezzillo e i fratelli Martina e Federico Ciontoli. Confermata l'assoluzione per la Giorgini.

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