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18 MAGGIO

Oggi, ma nel 1895, a Torino, Simone Federmann, su Omnibus Daimler a vapore, a quattro posti, vinceva la gara per auto e moto che, partendo dalla città sabauda, si dipanava fino ad Asti, per poi fare ritorno al punto di partenza, che in realtà era a Moncalieri. Era considerata la prima competizione per mezzi non trainati a cavalli del Belpaese. Il cimento motoristico Torino-Asti-Torino era stato promosso dal comitato presieduto dall’Ingegnere Giovanni Sacheri.

Avevano partecipato 5 corridori: il già menzionato Federmann; Cleto Brena, Vittorio Giovanni Sclaverani; Giovanni Battista Ceirano e Alois Wolfmüller. Cleto Brena e Sclaverani si ritiravano durante il tragitto di 93 chilometri. Ceirano e Wolfmüller erano su mezzi a due ruote, tra i due prototipi, il più pioneristico era quello della Hildebrand e Wolfmüller, di Monaco di Baviera, in grado di raggiungere la velocità di 45 chilometri all’ora (nella foto, particolare) che per primo, nel 1894, aveva avuto la denominazione di “motorrad”, ovvero motocicletta.

Il 22 luglio 1894 era stata disputata la Parigi-Rouen, di 126 chilometri, che aveva visto tagliare per primo il traguardo Albert De Dion, su trattore a sei posti, a vapore, De Dion-Bouton. Quella transalpina era ritenuta la sfida su ruote a motore più antica in assoluto, a livello internazionale. Era stata promossa dall’editore di origine bresciana Hippolyte Auguste Marinoni, inventore della rotativa e proprietario di “Le Petit Journal” dal 1882. Alla partenza della Parigi-Rouen l’unico mezzo tricolore iscritto, il triciclo elettrico, costruito a Castelnuovo di Garfagnana, in quel di Lucca, nello stabilimento tessile del conte Giuseppe Carli, non aveva potuto partecipare perché non era stato spedito in tempo.