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21 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1946, a Baucina, in provincia di Palermo, veniva ferito mortalmente da un sicario di Cosa nostra, con 5 colpi di pistola, alle spalle, mentre rincasava, Nicolò Azzoti, di 37 anni, segretario della locale Camera del lavoro. Morirà due giorni dopo, il 23 dicembre, dopo aver confessato l’identità del mandante, tale “Don Mimì”, capo mandamento locale che però non verrà assicurato alla giustizia. Addirittura, durante la cerimonia funebre, la bara non verrà fatta entrare in chiesa per evitare complicazioni.

Di fatto l’omicidio, che avveniva 5 mesi prima della strage di Portella della Ginestra, dell’1 maggio 1947, nel comune di Piana degli Albanesi, rimarrà un giallo. Azzoti, originario di Ciminna, a 5 chilometri da Baucina, classe 1909, ebanista di mestiere, suonatore di bombardino, ovvero il flicorno baritono, nella banda del paese (nella foto, particolare, a destra, in piedi accanto al suo strumento poggiato per terra) diretta dal maestro Antonino Genovese, aveva combattuto nella seconda guerra mondiale e nelle guerre d’Africa, sposato con Domenica Mauro dal 1939, lasciava due figli, Pinuccio e Antonina. Pagava con la vita l’aver sfidato i gabellotti che avevano cercato di corromperlo.

Alla base della sua azione politico-sindacale infatti, c’era il tentativo di favorire le condizioni lavorative dei braccianti, dei contadini e delle basse maestranze, il più delle volte costretti a lavorare per più di 16 ore al giorno per pochi spiccioli, senza alcuna tutela legale, attaccando inevitabilmente le prerogative dei latifondisti e dei padroni. Aveva anche fondato l’ufficio di collocamento cittadino e aveva costituito la cooperativa agricola “San Marco”, alla quale, grazie ai decreti voluti dal ministro dell’Agricoltura Fausto Gullo, erano stati assegnati 180 ettari di terreni incolti. Soprattutto aveva tentato di dare applicazione alla legge sulla divisione dei prodotti agricoli secondo la quale ai lavoratori della terra sarebbe spettato il 60 per cento del raccolto con il restante 40 destinato ai proprietari.