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21 NOVEMBRE

Oggi, ma nel 2004, a Napoli, Ugo De Lucia, insieme a Luigi de Lucia e Pasquale Rinaldi, torturavano e uccidevano, con 3 colpi di pistola alla testa, e bruciavano il corpo senza vita nella sua Fiat 600, Gelsomina Verde, di 21 anni, poiché era stata legata sentimentalmente, per un breve periodo, a Gennaro Notturno, entrato a far parte del cartello degli scissionisti di Secondigliano, avverso al clan camorristico Di Lauro. In sostanza Gelsomina serviva per arrivare a Gennaro, che si nascondeva.

L’uccisione della giovane (nella foto, particolare), estranea alla malavita organizzata campana, che lavorava come operaia in una fabbrica di pelletteria e nel tempo libero si dedicava al volontariato, rientrava nella prima faida tra i Di Lauro ed gli Amato-Pagano, che costerà 60 morti tra il 2004 ed il 2005, e che interessava, oltre a Secondigliano e Scampia, anche Melito, Mugnano, Casavatore e Arzano. A condurre la giovane all’appuntamento con i suoi aguzzini, che conosceva poiché erano personaggi della sua zona di origine, era stato Pietro Esposito.

Ugo De Lucia, ritenuto tra i più feroci sicari del clan Di Lauro, ed Esposito saranno condannati, il 4 aprile 2006, rispettivamente all’ergastolo e a 7 anni e 4 mesi. Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi saranno arrestati il 27 luglio 2023. La triste vicenda di Gelsomina destava molto scalpore non solo nel capoluogo partenopeo ma anche a livello nazionale. Per di più verrà raccontata da Roberto Saviano nel romanzo “Gomorra”, pubblicato dalla casa editrice milanese Mondadori, nel 2006. Poi il nono episodio della prima stagione della serie televisiva “Gomorra”, che verrà trasmessa su Sky Italia nel 2014, sempre tratta dal best-seller di Saviano, sarà dedicata a "Manu", personaggio interpretato da Denise Perna, sarà ispirato alla sciagurata sorte di Gelsomina. Cosimo Di Lauro, primogenito del boss Paolo, detto “Ciruzzo ‘o milionario”, inizialmente ritenuto il mandante dell’omicidio, per questo motivo condannato all’ergastolo il 13 dicembre 2008, il 17 dicembre 2010 verrà assolto dall’accusa di aver comandato l’assassinio.

L’11 marzo 2010, sempre ritenendosi estraneo al fatto di sangue, verserà 300mila euro alla famiglia di Gelsomina quale risarcimento danni. Morirà, per grave decadimento psicofisico, il 13 giugno 2022, a 48 anni, nel carcere di Opera, in regime di 41 bis.