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21 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1972, a La Maddalena, in provincia di Sassari, attraccavano tre sommergibili nucleari americani della 69ª Task force, della VI flotta, “Hunter killer”, scortati dalla portaerei “John Fitzgerald Kennedy”, trasformando l’isola di Santo Stefano, di 3 chilometri quadrati di estensione, di proprietà dell’imprenditore Pasqualino Serra, in base d’appoggio della flotta statunitense con mezzi a propulsione atomica. Già da un mese, dal 21 agosto di quel 1972, erano presenti l’incrociatore “Springfield” e la nave appoggio “Fulton”, sempre battenti bandiera a stelle e strisce. La notizia era stata tenuta riservata non solo ai sardi, ma più in generale agli italiani ed era frutto dell’accordo, stipulato l’11 agosto precedente tra i governi di Italia e Usa, con il consenso della Nato fin dal al 1954. Era l’esecutivo che annoverava anche due abruzzesi, entrambi dello Scudo crociato: Remo Gaspari, chietino di Gissi, alla Sanità e Lorenzo Natali, aquilano d’adozione, al dicastero dell’Agricoltura e Foreste.

Non estraneo alla combine internazionale era pure Francesco Cossiga, sassarese, altro esponente di lungo corso della “Balena bianca”, molto influente su quanto avvenisse sull’isola. Il sindaco democristiano Giuseppe De Ligia e il parroco Salvatore Capula, avevano tenuto per loro l’ok al protocollo d’intesa classificato militarmente come Top secret, firmato dal presidente del Consiglio dei ministri tricolore Giulio Andreotti, Dc, alla sua seconda esperienza come capo del governo, più o meno all’oscuro del Parlamento. La presa di possesso americana scatenava malcontento nell’opinione pubblica e generava manifestazioni di protesta. Tecnicamente le pressioni rivolte alle alte cariche romane per revocare il nulla osta all’acquartieramento della Marina statunitense cadevano nel vuoto: poiché i missili a testata nucleare erano stivati a bordo e non nei bunker di terra.

La base Usa (nella foto, particolare), estesa per 6 chilometri quadrati, annovererà la presenza dei militari a stelle e strisce per 35 anni -il grosso del personale arriverà l’1 gennaio 1973- fino al 25 gennaio 2008, quando verrà celebrata la destablishment ceremony della Naval support activity, comandata da Gregory Billy. La dismissione avverrà per mutate condizioni geopolitiche. Poi l’insediamento rimarrà della Marina militare italiana, con la scuola allievi sottoufficiali e il circolo velico agonistico.