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25 Settembre

Oggi, ma nel 1988, a Caltanissetta, lungo la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta, il gruppo di fuoco mafioso composto da Pietro Ribisi, Michele Montagna, Nicola Brancato e Giuseppe Di Caro, su mandato dei boss di Cosa nostra Totò Riina e Francesco Madonia, crivellava, con 50 colpi di mitra, il presidente della sezione I della corte d'Assise d'appello di Palermo Antonino Saetta (nella foto, proveniente dall'archivio del Consiglio superiore della magistratura), classe 1922. Nell'agguato alla Lancia Prisma sulla quale viaggiava Saetta moriva anche il figlio del magistrato Stefano, che nella fase immediatamente successiva al delitto verrà erroneamente ritenuto disabile dalla stampa. Quella del 24 settembre 1988 era la prima esecuzione da parte della cupola di un giudice giudicante. Veniva punito, soprattutto, per la sentenza di secondo grado, firmata nel capoluogo siciliano, il 23 giugno '88, di condanna per gli artefici dell'omicidio mafioso del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, assassinato, il 3 maggio 1980, a Monreale. I responsabili materiali e i mandanti della mattanza nei confronti di Saetta verranno spediti all'ergastolo, con sentenza definitiva, l'8 gennaio 2003.

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