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26 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1782, a Milano, al teatro alla Scala, andava in scena la prima rappresentazione del dramma in tre atti, “La Circe”, di Domenico Cimarosa, compositore originario di Aversa, in provincia di Caserta, che sarà ritenuto esponente di spicco del classicismo italiano. L’evento era previsto in apertura delle festività del Carnevale, secondo il calendario dell’istituzione milanese. Fra gli interpreti vi erano i tenori Giacomo David, nel ruolo di Prisco e Domenico Bedini, nella parte di Ulisse.

La prima nella cittadina ambrosiana su libretto di Domenico Perelli, avveniva dieci anni prima la creazione di quello che sarà il lavoro più significativo del percorso artistico dell’esponente della scuola partenopea: “Il matrimonio segreto”, del 1792. Quest’ultimo, dramma giocoso, in due atti, su libretto di Giovanni Bertati, sarà portato sul palcoscenico il 7 febbraio, al Burgtheater di Vienna. Opera che sarà basata, nel libretto, sulla commedia “The clandestine marriage”, di George Colman il Vecchio, britannico nato a Firenze, e David Garrick, inglese, del 1766.

Prima della “Circe”, del 26 dicembre 1782 alla Scala, si era fatto conoscere dal pubblico con “Il Pittor parigino”, intermezzo a cinque voci, sempre con musica di Cimarosa, che aveva debuttato, su libretto di Giuseppe Petrosellini, il 2 gennaio 1781, a Roma, al teatro Valle. La composizione di Cimarosa (nella foto, particolare, ritratto al lavoro) era stata influenzata notevolmente dal suo maestro, Fedele Fenaroli, di Lanciano, che aveva avviato l’allievo, tra l’altro, all’uso del contrappunto. Tra le curiosità che adombreranno il percorso professionale di Cimarosa, vi sarà quella del presunto avvelenamento, 8 giorni prima di morire, l’11 gennaio 1801, a Venezia, da parte di ipotetici sicari inviati, a Napoli, dalla regina Maria Carolina. Egli, infatti, si circonderà di inimicizie. Nel periodo della Repubblica napoletana, nel 1799, si porrà, nel Partito liberale, e al ritorno dei Borbone al potere, verrà condannato a morte anche se poi, di fatto, la pena verrà commutata in esilio.