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3 Dicembre

Oggi, ma nel 2007, a Villarosa di Enna, in un casolare nella frazione di campagna di Villapriolo, gli agenti della sezione catturandi della squadra mobile della polizia di Caltanissetta uccidevano Daniele Emanuello (nella foto segnaletica), 43 anni, capo mafioso originario di Gela. Soprannominato "il boss dei ragazzini", latitante dal 1993, era inserito nella lista dei 10 criminali più ricercati dal ministero dell'Interno. Nel gennaio precedente, era riuscito a scappare nel blitz organizzato dagli stessi poliziotti durante l'operazione coordinata dal procuratore capo di Caltanissetta, Renato Di Natale. Nell'autopsia, che verrà eseguita nell'ospedale vecchio di Enna, risulterà che prima dell'ultima fuga Emanuello avesse ingoiato dei pizzini per non farli trovare agli uomini in divisa. Tra i vari capi d'imputazione, Emanuello era ritenuto uno dei carcerieri di Giuseppe Di Matteo, 15 anni, strangolato e poi sciolto nell'acido nitrico l'11 gennaio 1996 a San Giuseppe Jato per tentare di stoppare le confessioni sulla strage di Capaci del padre, il pentito Santino Di Matteo.

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