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6 Marzo

Oggi, ma nel 1992, il virus informatico Michelangelo attaccava il sistema operativo Ms-Dos dei computer di tutto il mondo che fossero entrati in contatto con un floppy-disk infetto. La particolarità del virus era proprio quella di entrare in funzione solo nel giorno dell'anniversario della nascita del genio dell'arte Michelangelo Buonarroti, venuto alla luce nel 1475, cioè 517 anni prima, a Caprese. Il Michelangelo, variante del precedente virus Stoned, azzerava la memoria fissa ed era stato scoperto casualmente in Australia il 4 febbraio 1991 dal programmatore Roger Riordan (nella foto). Ingegnere elettronico e fondatore nel 1973 di Cybec electronics, guru informatico della Monash University, futuro creatore della Cybec Foundation nel 2002, con scopi filantropici, e che abbandonerà solo nel 2017. Non essendoci alcuna stringa identificativa del nome del virus Riordan gli aveva affibbiato quello dell'artista rinascimentale autore di capolavori come, tra gli altri, la statua in marmo del Mosè (1513-1515), la cupola della basilica di San Pietro a Roma (1546-1563), gli affreschi della cappella Sistina (1508-1512). Sicuramente il tributo più originale all'italiano che diede vita al manierismo nell'arte. Alla fine i casi di pc resi inutilizzabili dal virus Michelangelo il 6 marzo '92 risulteranno 10mila. Le previsioni erano di almeno il doppio. L'aver individuato in anticipo il rischio aveva consentito di limitare notevolmente i danni. Dopo il 6 marzo 1997 non verranno riscontrati altri casi di macchine infette.