La nave Charles Henderson

TODAY

9 aprile

Oggi, ma nel 1945, a Bari, nel porto, alle 11.57, saltava in aria il piroscafo americano Charles Henderson (nella foto, il momento dell'esplosione, particolare), ormeggiato alla banchina numero 14, che era carico di bombe d’aereo e di altro materiale bellico. Morivano 317 civili, per lo più operai portuali, 13 militari e 35 civili della nave statunitense.

Dell’equipaggio si salvavano solo due componenti. I feriti erano complessivamente 1730, che venivano ricoverati nell'ospedale consorziale di San Pietro. Nello scoppio vari spezzoni della sovrastruttura della nave venivano lanciati provocando danni agli edifici della zona per un chilometro. Veniva scritta una delle pagine più drammatiche della storia cittadina di quel periodo, a ridosso della fine della seconda guerra mondiale, che era già costata alla città di San Nicola morte e distruzione dovute al bombardamento aereo nazista del 2 dicembre 1943. Sulle cause del disastro del 9 aprile 1945 calerà la censura imposta da Winston Churcill, primo ministro britannico conservatore, in carica dal 10 maggio 1940. Lo scalo marittimo pugliese, infatti, era stato affidato alle truppe britanniche sin dal loro arrivo a Bari, l'11 settembre 1943. Verosimilmente sarebbe stata un'azione di sabotaggio, operata dai servizi segreti neofascisti, vicini alla Repubblica sociale di Salò.

La Henderson, come già accaduto alla nave a stelle e strisce John Harvey -esplosa sempre nello stesso porto barese il 2 dicembre 1943, col suo carico di bombe all’iprite, micidiale gas che aveva contaminato le acque del porto per settimane, con grave rischio per la salute degli abitanti- conteneva materiale da guerra destinato soprattutto alle truppe anglo-americane impegnate nelle operazioni belliche per la liberazione del nord Italia dalle truppe tedesche e dai repubblichini. La Henderson era una Liberty ship, ossia una delle navi costruite negli Usa con il sistema delle sezioni prefabbricate e saldate tra loro che, anche grazie alla rapidità di esecuzione, si era rivelata una delle armi vincenti nella battaglia dell’Atlantico contro i sommergibili tedeschi che cercavano di affamare la Gran Bretagna ostacolandone con ogni mezzo il traffico commerciale. La Henderson si era rifornita del suo micidiale carico nel porto di Norfolk, in Virginia, dove le sue cinque stive erano state riempite con 6.675 tonnellate di bombe per aereo. Era salpata il 14 marzo ed era arrivata a Bari il 5 aprile precedente. Il governo italiano, presieduto dal socialista Ivanoe Bonomi, dal 18 giugno 1944, stanzierà 10 milioni di lire per prestare i primi soccorsi alle famiglie baresi colpite dall’incidente. Tutta la vicenda della Henderson verrà raccontata da Vito Antonio Leuzzi, direttore dell'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea, nelle 92 pagine del saggio "Bari, 9 aprile 1945. La terrificante esplosione della nave Henderson", pubblicato da Edizioni dal sud, di Bari, nel 2015.