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9 luglio

Oggi, ma nel 1948, a Roma, Vincenzo Cardarelli vinceva la seconda edizione del Premio Strega con il romanzo «Villa Tarantola», pubblicato da Edizioni della Meridiana. La raccolta di 8 prose di carattere autobiografico dedicata a Tarquinia (dove era nato nel 1887) e alla capitale (dove risiedeva e dove morirà nel 1959) aveva la meglio su concorrenti del calibro di Anna Banti con «Artemisia», Aldo Palazzeschi con «I fratelli Cuccoli» e Cesare Pavese con «Il Compagno». Il concorso letterario istituito l'anno precedente da Maria Bellonci e Guido Alberti era stato assegnato nella formula del '47 ad Ennio Flaiano per «Tempo di uccidere», uscito per i tipi di Longanesi. Nel 1952 l'opera di Cardarelli verrà ripubblicata da Mondadori in «Il sole a picco». L'autore, il cui vero nome era Nazzareno Caldarelli, era conosciuto per il suo lavoro giornalistico (a partire da quando era correttore di bozze all'«Avanti!» passando per i suoi contributi alla «Voce» di Giovanni Papini e poi per gli articoli sul «Tempo») nonostante vivesse molto appartato: sia per inclinazione caratteriale che per i problemi causatigli dalla "Malattia di Pott", una forma piuttosto rara di tubercolosi extrapolmonare.