Chiodi, Cialente e una biblioteca

E' stato facile profeta chi aveva previsto il blocco totale di ogni procedura relativa alla ricostruzione dell'Aquila. Oggi lo dicono anche Chiodi e Cialente , commissario e sindaco , che della ricostruzione dovevano essere i protagonisti. Ora , siccome non sanno che fare, un po' la buttano in politica (della serie piove governo ladro), un po' in un piagnisteo giornaliero senza senso. La realtà è che non c'è un euro , anzi sono stati tolti anche quelli che c'erano. Chiodi minaccia le dimissioni da commissario. Cialente non sa più che pesci pigliare e cerca di fare un po' di casino per poter poi tornare in primavera a chiedere il voto ai cittadini. Non è un bello spettacolo anche se gli aquilani volenti o nolenti per adesso dovranno affidarsi ancora a loro e a qualche santo nei palazzi romani visto che la legge speciale per L'Aquila latita. Un Natale amaro per tanti. Ad alcuni viene persino tolta la casa provvisoria aggrappandosi ai cavilli. Una vergogna civile. Ma non solo: pochi giorni fa, prendendo l'autobus alle cinque del mattino per Roma ho incontrato un giovane, Pietro Perilli, costretto a dormire da settembre nel parcheggio di Collemaggio . Nessuno gli vuol dare una casa perché non ne ha diritto in base alle leggi umane. Siamo in una città in cui essere povero non dà diritto a nulla se non a una panchina e a una coperta per far fronte ai meno dieci gradi di questi giorni.

Ps: il giorno di Natale, nel pomeriggio, riporterò la mia biblioteca salvata dalle macerie in un nuovo locale in via delle Massale. Per me dal sei aprile non ci sono più buone notizie ma questa promessa l'avevo fatta ai miei figli ad aprile e ho cercato in tutti i modi di mantenerla "anche indebitandomi" come avevo scritto allora. Il 25 sera in via delle Massale ci saranno due flebili stelle colorate. Un ricordo, una speranza.