TURNO DI NOTTE

E Rosa restò al suo posto sull'autobus

I grandi cambiamenti sono annunciati spesso da piccoli gesti, puntigli dettati dal buon senso più che dall’ideologia. E fu per un puntiglio che Rosa Parks, una sartina di Montgomery nell’Alabama, la sera del primo dicembre 1955, si rifiutò di alzarsi dal suo posto sull’autobus che la riportava a casa. L'autista le chiedeva di alzarsi e spostarsi in fondo, nei sedili riservati ai neri nell’Alabama segregata del 1955, per lasciare il posto a un passeggero bianco salito dopo di lei. Il conducente fermò l’autobus e chiamò la polizia. Rosa Parks fu arrestata per aver violato la legge. Non era un’attivista politica, Rosa Parks. Prima ancora che la dignità personale, all’ordine dell’autista di alzarsi oppose le ignorate ragioni del buon senso. Irremovibile, tacque, ma avrebbe potuto dire, come Bartleby, lo scrivano del racconto di Melville: «Preferirei di no». La quieta ostinazione di Rosa assomiglia a quella di Bartleby che, per un oscuro puntiglio, smise di obbedire agli ordini del mondo. Fino alla fine, alla morte solitaria in una strada di New York. Non morì, invece, Rosa Parks. Anzi, con il suo diniego, diede vita al movimento dei diritti civili che, dieci anni dopo, portò alla fine della segregazione razziale nel sud degli Stati Uniti. Ricordare quel quieto puntiglio è un modo per celebrare la Festa della donna e con essa la stupidità del razzismo. Ieri come oggi.

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