Forti con i forti e deboli con i deboli

PESCARA - Credo che l’impegno profuso dai Vigili Urbani di Pescara durante il Tour dei Ponti 2013 sia un evento encomiabile. Nell’ambito della simbologia adottata dalle Istituzioni nei confronti dei cittadini – e delle loro organizzazioni - la presenza massiccia e coordinata dei vigili significa il riconoscimento del ruolo, sostiene la dignità e la presenza del ciclista all’interno del traffico urbano motorizzato. Per raggiungere questo vantaggio i cittadini ciclisti, ancora oggi , devono sfruttare le strategie difensive degli animali che si muovono in branco e devono essere scortati come i convogli umanitari dell’ONU. Purtroppo la presenza dei vigili - in una domenica di mobilitazione - a sostegno del "concetto" di ciclista urbano non garantisce affatto che le Amministrazioni dalle quali dipendono si occupino con scrupolo e tempestività della progettazione integrata della mobilità urbana, della infrastrutturazione della città, della manutenzione delle strutture esistenti, dell’educazione stradale o della sicurezza quotidiana per il benessere e l’incolumità dei cittadini. Infatti, cosa accade in un giorno feriale ad un esemplare isolato di ciclista, magari più anziano, impaurito, inesperto o – addirittura- affamato di tempo e di aria respirabile o – peggio ancora – ad un esemplare di cucciolo di ciclista che perda l’orientamento?

Il codice della strada Italiano definisce i ciclisti – bontà loro - come “utenti deboli”, attributo questo che condividono con i pedoni , i bambini, con i motociclisti e gli anziani e che – in altri ambiti - mi porta ad equipararli agli esodati, ai precari, ai disoccupati, agli indigenti, alle mamme ed ai giovani lavoratori, ai disabili, agli immigrati...
“Utente debole” individua un punto di vista radicale che rischia di ghettizzare il ruolo del “debole” e questo per carenza di educazione e rispetto reciproco tra gli utenti della strada e perchè le Amministrazioni competenti non vengono obbligate ad eseguire quegli interventi per la sicurezza stradale (la cui inadempienza dovrebbe suscitare l’intervento del Prefetto , ex Art. 36 del “Nuovo codice della strada"; vedi di seguito) . Invece di affermare l’assunzione di responsabilità della società rispetto a tutti i soggetti deboli – tra i quali il ciclista – l’individuazione del “utente debole” finisce per essere solo un eufemismo per ricordare, a chi non circola per strada rinchiuso dentro una scatola di lamiera, che questa è più dura della pelle.

Qualcuno dirà: ma non ci sono i soldi!  NON È VERO; Infatti il testo del “Nuovo codice della strada"_DLgs 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni" (che non viene rispettato dalle Amministrazioni competenti nel nostro territorio) così cita: Art. 208 (Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie) Comma 4: Una quota pari al 50 per cento dei proventi spettanti alle regioni, province e comuni, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti, rispettivamente, delle regioni, delle province e dei comuni e' destinata: …omissis… c) ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell'ente, all'installazione, all' ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade, alla redazione dei Piani urbani del traffico (di cui all'articolo 36 del Codice), a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti, allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati all'educazione stradale…omissis .. a interventi a favore della mobilità ciclistica.
Il Comune di Pescara ha elaborato “Il Piano Generale del Traffico Urbana”. Quello vigente è datato 2005 e non è stato aggiornato ogni due anni , a dispetto di quanto prescritto dal citato articolo 36 del “Nuovo codice della strada”. Il piano è reperibile all’indirizzo: pehttp://www.comune.pescara.it/satelliti/pgtu/relazione/Relazione_progetto.pdf
Questo espone una serie di “buone intenzioni”

  • 2.2.2 Istituzione delle “Zone 30” per la mobilità lenta;
  • 2.2.4 La rete degli itinerari ciclopedonali principali;
  • 2.2.5 La messa in sicurezza di nodi critici; La mia domanda è questa:

La popolazione ciclistica di Pescara è in continua crescita. Perché l’Amministrazione non fa il suo dovere?
La mia riflessione è che credo che i tempi siano maturi per pensarsi e per rappresentarsi , sia individualmente che collettivamente, “forti con i forti” e “deboli con i deboli”.

Valerio Di Vincenzo - FIAB Pescarabici