I dubbi di un elettore

Si è conclusa anche la campagna elettorale per il ballottaggio dell'Aquila (sfida Cialente -De Matteis). Una brutta campagna elettorale in cui si è visto il peggio che la politica possa offrire: poltrone promesse, accordi saltati, accuse al veleno, offese personali, speculazioni sulla tragedia che hanno superato persino quelle di chi rideva la notte del terremoto. Si è parlato di tutto meno che di ricostruzione e di futuro della città. Pensare che con le macerie ancora fumanti c'è chi punta più a sistemare se stesso che a dare una speranza al capoluogo abruzzese è triste , per non dire altro. E poi nessuno ha mai parlato delle vittime del terremoto e di una idea-progetto per ricordarle. Certo forse non sarà la priorità ma dà il senso di quanta poca sensibilità ci sia in alcuni che aspirano al governo del territorio. I dubbi che vengono sono tanti. Il più importante: votare o non votare? Votare è un diritto-dovere, ma quando si scopre che il tuo voto potrebbe servire solo a sistemare il rampante di turno e, a fronte di migliaia di disoccupati, garantire stipendi importanti, coi soldi di tutti, a chi si candida come se dovesse partecipare a un concorso pubblico per vincerlo senza merito, viene lo scoramento.
Povera città, poveri elettori.