Il fantasma di mio nonno e lo screening ai polmoni

Mio nonno è morto troppo presto. Quindici anni di miniera e due pacchetti di sigarette al giorno gli sono stati fatali.

 

Aveva poco più di sessant'anni e ha accettato il suo destino con dignità. Ricordo solo una lacrima, quando mio padre ha dovuto dirgli la verità sullo stato avanzato della malattia. È di quel periodo la mia prima intervista, per il giornale della scuola. Io ragazzina delle elementari, lui uomo duro, a tratti di un'ironia spiazzante. Parlavamo del lavoro impossibile in miniera, del grigio che l'ha avvolto appena arrivato in Belgio da un paesino abbarbicato sulle montagne abruzzesi. Nell'aria, sui muri delle case, polvere ovunque intorno a lui e ai suoi compagni emigranti.

 

Mio nonno aveva paura di scendere nelle viscere della terra, di passare la giornata in ginocchio con il fiato sospeso ad ogni scoppio di grisù. Aveva paura allora e ne aveva durante la sua malattia, ma non ne parlava mai. Parlava d'altro, del futuro, del mio futuro che poi era un po' anche suo. «Studia», mi diceva, «di giornalisti imbecilli ce ne sono già abbastanza. E ricorda che per fare questo mestiere non bisogna fare studi da letterato, meglio medicina, che dà una vera conoscenza dell'uomo. In alternativa, fai giurisprudenza. In ogni caso, evita di annoiare chi legge».

 

Ho fatto economia. Ma in barba allo sguardo razionale sulle cose della vita, il fantasma di mio nonno non mi ha mai lasciata. I fantasmi ci vogliono, non si può vivere senza pensare che c'è stata altra gente prima di noi. Questa rubrica ha l'aspirazione di essere utile a qualcuno, in nome di quei fantasmi che ognuno porta con sé. Quando mio nonno si ammalò di tumore al polmone, non si sentiva parlare di prevenzione, oggi sì. E allora parliamone. L'indagine radiologica impiegata per la diagnosi precoce di questo tumore nei fumatori è la Tac spirale, ma in pochi sanno che con un semplice esame del sangue è possibile scoprirlo fino a due anni prima. A dimostrarlo sono i risultati di uno studio condotto all'Istituto nazionale dei tumori di Milano e pubblicato sul Journal of clinical oncology. Il test si basa sull'analisi dei micro-rna circolanti, molecole di acido ribonucleico che modulano l'espressione genica e sono espressi in maniera aberrante nei tumori.

 

Questo test ha un'alta sensibilità e la capacità di ridurre in maniera significativa la percentuale di falsi positivi ottenuti con la Tac spirale. I risultati dello studio sono stati presentati da Gabriella Sozzi, direttore dell'Unità di Genetica tumorale dell'Istituto nazionale dei tumori, a San Diego (California), alla conferenza dell'Associazione americana per la ricerca sul cancro e dell'Associazione internazionale per lo studio del tumore al polmone. Alla ricerca, finanziata dall'Airc e dall'azienda produttrice del test, hanno collaborato l'università di Parma e il Mario Negri di Milano. E in Abruzzo? Anche da noi si sta facendo sperimentazione da più di un anno nell'ambito del progetto Screening con lo Ieo (Istituto europeo di oncologia), portato avanti negli ospedali di Pescara e Teramo. Nel reparto di Chirurgia toracica del capoluogo adriatico, seicento volontari si sono sottoposti finora allo screening gratuito riservato a fumatori ed ex fumatori con più di cinquant'anni. Fino al prossimo settembre si può ancora partecipare, basta chiamare il numero telefonico 085/4252912.

 

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